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Gli architetti materani intervengono sulla questione dei nuovi accessi ai Sassi

L’Ordine degli Architetti della provincia di Matera si inserisce nel dibattito sugli investimenti dei Pisus, dalla questione della “Metropolitana” alternativa alla Tangenziale sino all’inserimento dei problematici e controversi ascensori, scale mobili e nuovi accessi negli antichi Rioni dei Sassi in quanto incidono sul futuro urbanistico di pezzi di Città. Gli architetti chiedono all’attuale Amministrazione di approfondire e superare il ritardo accumulato nella definizione della sua regolamentazione Urbanistica facendo ripartire, quindi, l’iter di approvazione, ma anche di aprirsi e favorire un dibattito ed un confronto ampio e partecipato sui temi irrisolti e legati ai nodi della nuova forma urbana, della mobilità sostenibile e della conservazione e tutela della identità storico–architettonica, antica e moderna, sottesi agli investimenti previsti nei Programmi Integrati di Sviluppo Urbano Sostenibile.

D’altronde le richieste di Referendum su scelte progettuali come Metropolitana o Tangenziale, se da un lato dimostrano l’esigenza espressa da fasce sempre più ampie della società civile di sentirsi partecipi ed essere inclusi nei processi di definizione delle scelte pubbliche sul destino della Città, dall’altra mettono in evidenza l’obbligo dell’Amministrazione di dare risposte quanto più chiare, trasparenti , ma soprattutto ampiamente condivise.

“Da qui la nostra proposta – dichiara il Presidente Olivieri- di avviare occasioni di confronto tra progettisti, amministratori e cittadini. La notizia, appresa dagli organi di stampa, che è stato redatto un progetto per la realizzazione della Scala tra via Rosario e Piazza Vittorio Veneto in seguito all’appello rivolto da commercianti, artigiani ed artisti di via Rosario e via Fiorentini ci pone di fronte ad alcuni interrogativi. In quale misura la cittadinanza è stata effettivamente coinvolta in questa decisione? Chi sarebbe il ‘Committente’ che ha spinto L’Amministrazione a ‘velocizzare’ i tempi di realizzazione ‘dell’importante collegamento’ intervenendo su un delicato tessuto urbano di particolare rilevanza storico/architettonica ? Pur non avendo pregiudizi sulla progettazione interna agli uffici delle Amministrazioni, sarebbe pretenzioso richiedere che per la loro valutazione e ‘validazione’ vengano utilizzati professionisti esterni all’Amministrazione secondo quanto prescritto anche dal Regolamento d’attuazione del Codice (DPRn°207/2010 art. 47)?”

Inoltre è utile ricordare che nel Codice dei Contratti Pubblici (all’art. 91; al comma 5) si dispone che: “quando la prestazione riguardi la progettazione di lavori di particolare rilevanza sotto il profilo architettonico, ambientale, storico artistico e conservativo, nonché tecnologico, le Stazioni appaltanti valutano in via prioritaria l’opportunità di applicare la procedura del Concorso di progettazione o di idee.”

“Per questo –continua Olivieri- ci sembra non coerente e contraddittorio la circostanza che l’Amministrazione, quando si è trattato di intervenire per l’accesso di Vico Commercio all’interno degli stessi Sassi, abbia indetto un Concorso di progettazione, mentre per la previsione di un nuovo accesso come la “Scala di via Rosario”, con un tema di pari rilevanza ed impatto paesaggistico, ci si affidi agli Uffici Interni.

Ad oggi l’accesso a via Fiorentini è garantito dall’Arco di via San Biagio, da via Lombardi e dagli ipogei di Piazza V. Veneto. Un ulteriore accesso sarà a breve garantito da un ascensore. La realizzazione di un nuovo accesso è davvero urgente ed indispensabile? Non sarebbe piuttosto utile destinare la stessa disponibilità economica ad una riqualificazione degli accessi ad attualmente esistenti?”

 

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