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Il Governo a lavoro per definire il futuro dell’Ilva

Con l’approvazione del testo del decreto, per l’Ilva di Taranto occorre ancora limare qualche altro aspetto. In primis, quelli pratici: reperire le risorse per mettere in pagamento le retribuzioni a tutti i dipendenti del gruppo, partendo dalla fetta più imponente, quella degli oltre undicimila lavoratori jonici. I fondi in cassa sono pochi, e la liquidità restante servirà a pagare fornitori e forza lavoro. Il tutto fino alla prossima settimana, perchè tra il 15 e il 20 gennaio dovrebbe essere messa in moto l’amministrazione straordinaria del gruppo siderurgico.
L’applicazione della legge Marzano modificata per l’azienda tarantina è una procedura nuova, e c’è il forte rischio che siano tagliati fuori pezzi dell’indotto e debitori. Occorre, quindi, mettere a posto tutto entro pochi giorni. Ieri, alla ripresa dopo la pausa festiva della Befana, ci sono state alcune riunioni a Roma: la presidenza del Consiglio, con Matteo Renzi ed il sottosegretario Graziano Delrio, sta valutando tutti questi aspetti con lo staff di consulenti, a partire dall’amministratore delegato di Luxottica Andrea Guerra e dall’economista Marco Simoni. A valutare il tutto, anche il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, il suo gruppo di esperti e il commissario Piero Gnudi.
Per quanto concerne i nomi dei possibili nuovi commissari che prenderanno il posto dei vecchi dirigenti, la linea del governo è ‘conservativa’, ovvero si va verso la riconferma dell’attuale commissario Piero Gnudi (che ha condotto le trattative per la vendita dello stabilimento di Taranto e la gestione corrente del gruppo) e per il subcommissario con compiti soprattutto ambientali Corrado Carrubba. Un terzo e ultimo nome sarà inserito con il provvedimento che sancirà l’avvio dell’amministrazione straordinaria, un manager che si occupi della fase durante la quale ci sarà l’ingresso dello Stato nella gestione dell’ex Italsider.

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