CronacaPuglia

Hacker inglesi attaccano le università italiane

Attacco alle università italiane da parte degli hacker: nella notte sono stati rubati i dati sensibili di professori e studenti presenti nei database di 18 atenei (Milano, Roma, Napoli, Bologna, Torino, Bari, Lecce e Foggia. La notizia è stata data dal quotidiano on line specializzato in nuove tecnologie ‘Punto Informatico’, e confermata dalla Polizia Postale. A rivendicare l’azione, su Twitter, un gruppo che si firma ‘LulzStorm’. Lo stesso gruppo che, poco tempo fa, colpì il ‘PlayStation Network’ della Sony. I dati sensibili di docenti, studenti e personale amministrativo sono ora visibili a tutti: basta scaricare un file per conoscere numero di matricola e password di chiunque, titolo delle tesi di laurea, iscrizione alla specialistica. Nei casi peggiori anche codice fiscale, indirizzo dell’abitazione privata, numero di telefono cellulare. Gli atenei romani e bolognesi ostentano sicurezza:”Hanno portato via solo dati generici e non quelli riservati” 

Ma Giorgio De Santis, direttore amministrativo dell’Università di Bari, minimizza:”Per ora escludo qualsiasi forma di ‘hackeraggio’, e credo si sia trattato solo di pc infetti. Molte password non sono utilizzate, e non consentono, come si crede, di visionare la carriera degli studenti”. Michele Linciano, responsabile del sistema informatico dell’Università del Salento, ammette che “il livello di diffusione è abbastanza alto. Ora dobbiamo capire il problema e porre rimedio. Devo ammettere, con molta amarezza, che gli hacker hanno colto nel segno, perché hanno capito la falla che accomuna tutti gli atenei”. Il rischio, molto probabile, è che gli studenti (quasi 30mila) dovranno cambiare la loro password.

Gli hacker, in un testo breve scritto in inglese, esprimono la loro gioia per la loro azione, sbeffeggiando le università del Belpaese:”Un gran giorno per tutti noi, e uno davvero brutto per le università italiane. I loro siti sono pieni di debolezze. Italiani, consegnate tutti i vostri dati a idioti del genere? Ragazzi, cambiate le vostre password. Università, cambiate il vostro concetto di sicurezza. Avremmo potuto fare molto di più. Avremmo potuto distruggere i vostri database e i vostri network”

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