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I castelli del Pollino Lucano e di Lagonegro

Borghi e paesini, nella Basilicata Sud, nascondono scorci di paesaggio che le strade asfaltate ignorano, la natura si fonde con l’opera dell’uomo e il presente si fa spazio in un passato ricco di storia, arte e cultura, come quella affascinante dei Castelli, sontuose dimore o possedimenti di uomini d’altri tempi.Su un piccolo promontorio non distante dal centro urbano di Lagonegro, sorge il borgo medievale – detto Castello. Arroccato su una grande roccia calcarea, fu costruito per la difesa dalle scorrerie moresche e fu distrutto, più tardi, durante una rivolta popolare. Vi si accede attraverso una lunga scalinata costruita nel 1603 e dopo aver superato la porta in ferro si giunge, salendo altri gradini, alla Chiesa di San Nicola risalente al X sec., qui riposano gli uomini più illustri di Lagonegro e, secondo la tradizione popolare e qualche studioso, anche la monna Lisa del celebre ritratto di Leonardo Da Vinci. Pochi sono i resti dell’antico castello ma suggestiva è di qui la vista panoramica con protagonista principale il Monte Sirino. A Episcopia, il Castello sorge in pieno centro abitato. E’ un ampio immobile variamente articolato, la cui primitiva realizzazione si potrebbe far risalire all’epoca longobarda. Utilizzato fin dall’origine come fortificazione, fu negli anni adattato alle esigenze dei vari dominatori, che nei secoli successivi si sono susseguiti (saraceni, bizantini, normanni, svevi, angioini), questi hanno ingrandito, mutato e riutilizzato le precedenti strutture. Ha due torri contrapposte e differenti per tipologia, epoca ed utilizzo. Durante i suoi primi anni più che un maniero vero e proprio, probabilmente era una residenza fortificata da un recinto murario, fu trasformata in castello intorno al 1090 sotto il regno normanno. Esso domina non solo il paese, la sua bella prospettiva è visibile dalla Superstrada Sinnica, poiché è impiantato sopra un alto sperone roccioso. Anche il cuore del Pollino,ospita i suoi castelli, a Viggianello, per esempio è arroccato sul punto più alto dell’abitato cittadino.Il primo insediamento fortificato risale al periodo romano con la costruzione di un castrum a controllo della Valle sottostante. In seguito i bizantini ne fecero il centro amministrativo del Kastrion. I normanni costruirono la solida torre a base quadrata e ripristinarono le mura di cinta del borgo di cui restano poche e sporadiche tracce. Gli Svevi amplieranno la struttura e l’abbelliranno dei fregi tipici dell’arte colta federiciana. Nelle sue stanze per ben due volte soggiornò l’Imperatore di Svevia Federico II nel sec. XIII. Sede di feudatario in età angioina ed aragonese, assunse notevoli dimensioni e divenne il centro militare ed amministrativo di un vasto territorio, uno dei più popolati e difesi della Basilicata e del Bruzio. Nel sec. XVI i Principi Sanseverino trasformarono la fortezza in palazzo, cessate ormai le esigenze di difesa. Fu espugnato nel sec. XV da Consalvo de Cordoba.                                                                                                                                                                                                                               Antonietta Zaccara

 

 

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