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“I-Dea”, il musicista Giuseppe Ielasi chiude lamostra “Visione Unica” a cura di “Studio Formafantasma”

Chitarrista, architetto musicale, designer sonoro, improvvisatore. Sfugge alle più tradizionali categorie il profilo artistico di Giuseppe Ielasi. Le sue performance sono infatti basate sulla rielaborazione e ricomposizione di frammenti elettronici, registrazioni ambientali e di oggetti di vario tipo, seguendo principalmente una logica intuitiva e improvvisativa e utilizzando sistemi di diffusione multicanale gestiti in tempo reale.

Sarà proprio una sua performance a chiudere lunedì, 2 settembre, negli spazi allestiti nella suggestiva Cava del Parco scultura “La Palomba” di Antonio Paradiso la mostra a cura dei Formafantasma dal titolo Visione Unica: Cultures of Environmental Manipulation nell’ambito di I-DEA, progetto pilastro di Matera 2019.

A partire dalle ore 18 sarà possibile partecipare a delle visite guidate della mostra, seguite da un aperitivo. A seguire alle 20, nel meraviglioso spazio esterno di Cava Paradiso, si potrà assistere alla performance sonora dal titolo “Untitled 2019” a cura di Giuseppe Ielasi. 

Ielasi (1974) ha lavorato per molti anni nel settore della ‘musica improvvisata’: fa musica e tournée dalla fine degli anni Novanta. A partire dal 2007 si è concentrato principalmente su lavori in studio, lavorando su composizioni per CD e records, teatro e cinema. Ha abbandonato la chitarra e le sue esibizioni sono ora basate su diffusione multi-canale e ricomposizione di pezzi e frammenti preesistenti, per creare complesse opere sonore site-specific. Suona principalmente da solo, ma anche in Bellows (con Nicola Ratti), il cui Handcut è stato incluso nel ‘best of 2010’ dalla rivista Wire, Rain Text (con Giovanni Civitenga) e in duetto con Enrico Malatesta, Kassel Jaeger, Andrew Pekler e collabora regolarmente con il regista e fotografo Armin Linke (anche montando i suoi film). Ha pubblicato dischi (corti) su 12k, ed è fondatore e curatore di molte etichette discografiche tra cui Entr’acte, Senufo Editions (che ha co-curato con Jennifer Veillerobe), Dekorder, Holidays, Error Broadcast. Giuseppe Ielasi è apparso in molti festival di tutto il mondo e in tournée in Europa, Stati Uniti e in Giappone.

Visione unica è una installazione formata da 5 proiezioni, 10 schermi digitali ed una ristretta selezione di oggetti vernacolari. Distribuiti nello spazio come a comporre un panorama percepibile nella sua totalità, e posti all’ingresso della mostra, gli schermi ed i loro contenuti possono essere letti dal visitatore sia in maniera individuale sia come parte del tutto. Materiali estremamente eterogenei tra loro come fotografie, cartografie di tipo scientifico, documentari, documenti storici e interviste, sono esposti utilizzando un medium unico, quello filmico.

 Lo spazio sarà regolarmente aperto tutta la giornata.

 I-DEA, a cura di Joseph Grima e Chiara Siravo, curatrice associata, esplora gli archivi e le collezioni della Basilicata da un punto di vista artistico. Artisti e designer, la cui pratica trova i fondamenti nella ricerca, sono stati invitati a curare mostre consecutive utilizzando gli archivi come punto di partenza. Lavorando con una serie di materiali e documenti apparentemente sconnessi tra loro, gli artisti sono invitati ad immergersi negli archivi trasmettendo la loro interpretazione sotto forma di una mostra temporanea. Open Design School ha disegnato un sistema di allestimenti aperto, modulare e movibile che possa portare umiltà, dubbio, curiosità e uno spirito anti-didattico nella curatela di collezioni e materiali d’archivio. Oltre alle esposizioni permanenti, sono previsti workshop, performance, talk e altri momenti di approfondimento. Il primo a appuntamento è stato a cura del fotografo Mario Cresci, con la mostra Le Due Culture. Artefatti e Archivi (22 marzo – 7 giugno 2019), il secondo con Visione Unica: Cultures of Environmental Manipulation a cura dei duo di designer Studio formafantasma (8 giugno – 11 settembre 2019). Il 12 settembre inaugurerà Thauma. Atlante del gesto, a cura di Virgilio Sieni, Seguiranno le mostre curate rispettivamente da Navine G. Khan Dossos & James Bridle e Pelin Tan & Liam Gillick.

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