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I numeri del 2014 della Fondazione antiusura ‘Monsignor Cavalla’

In prossimità di Natale e di fine d’anno Fondazione Lucana Antiusura Mons. Vincenzo Cavalla si sente in obbligo di fornire i numeri più essenziali e definitivi riguardanti la sua attività di prevenzione e soccorso antiusura e antidebito.
Nel 2014 la Fondazione ha ascoltato 281 richiedenti, di cui 59 sono stati giudicati meritevoli di aiuto, cioè il 20,99 per cento.
I prestiti erogati con la garanzia del Patrimonio Statale, presso le tre Banche convenzionate con la Fondazione, sono stati 30 per complessivi Euro 439.821,64.
I prestiti erogati direttamente, senza interesse di sorta, dalla Fondazione con il proprio Patrimonio privato, sono stati 29 per complessivi Euro 32.209,22.
Fuori di tali prestiti la Fondazione è intervenuta in 27 casi di povertà per complessivi Euro 9.703,99 dati, ovviamente, a fondo perduto.
Sono tutti dati di cui la Fondazione, che è sia materana sia regionale, va fiera ma deve gridare ai quattro venti. Ce lo permettete, amici della Comunicazione Sociale?
In Fondazione ci si chiede spesso come mai istituzioni e privati sembrino non accorgersene o riservare solo un’ammirazione lontana.
Quest’anno, quasi nel silenzio, la Fondazione ha celebrato il 20° anniversario del suo Atto Costitutivo, sfruttando la benevolenza dell’Associazione Macondo Onlus di Vicenza e ha diffuso mille copie di una preziosa strennetta natalizia, un piccolo libro con le riflessioni “a proposito del Pater” di Simone Weil, a cura di Domenico Canciani e Maria Antonietta Vito e con disegni di Paul Klee.
Giusto per ritornare ai numeri, la Fondazione Lucana Antiusura che, per ragioni esterne, non è ancora riuscita a portare a termine la revisione del suo Atto Costitutivo come sollecita la Prefettura, ha tuttavia meritato il rifinanziamento da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze per Euro 269.705,24 che vanno ad accrescere il suo Patrimonio Statale.
E l’usura? e il sovraindebitamento? e il gioco d’azzardo che li alimenta? Rilanciamo la domanda e il lamento ad altri. Si potrebbe disperare nella battaglia, ma la Fondazione non può tirarsi indietro.
Il Presidente
Basilio Gavazzeni

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