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I sindacati Cgil, Nidil e Slc contro la società Teleperformance

“Non ci renderemo complici di accordi che riducono salari e diritti”. Così la Cgil nel corso di una conferenza stampa, convocata da Cgil, Nidil e Slc sulla situazione occupazionale all’interno della multinazionale dei call center Teleperformance. A presiedere l’incontro oltre a Giovanni D’Arcangelo, componente della segreteria confederale della Cgil, ci sono Andrea Lumino e Daniele Simon, rispettivamente segretari generali provinciali della Slc e del Nidil. «La vertenza Teleperformance è la perfetta metafora di come la deregolamentazione del mercato del lavoro e la sempre più spinta necessità delle imprese di arrivare al massimo profitto senza rispetto di regole e diritti si scarica sui lavoratori – dice Lumino – Teleperformance chiede infatti di applicare l’ammortizzatore sociale della Fis (Fondo Integrativo Salariale) a cui potrebbe accedere anche senza accordo sindacale, da applicare sui dipendenti di alcune commesse in difficoltà (Enel, Illiad, Eni) e non su altre (Amazon, Enel Mercato Libero). Stessa azienda, stesso contratto ma sacrifici e destini differenti. Ma il tavolo del 26 marzo scorso che avrebbe dovuto decretare questo percorso, salta proprio di fronte all’inspiegabile ricerca di altro personale, questa volta somministrato, da parte della multinazionale francese».

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