CronacaPuglia

Il lungo viaggio dei passeggeri di Lecce verso Milano

Un viaggio interminabile, una vera e propria odissea quella che un gruppo di viaggiatori ha dovuto sorbirsi stanotte. Arrivati presso la stazione FS di Lecce e con in mano i biglietti dell’Intercity Notte 752 Lecce-Milano, decine di persone erano accalcate sul binario 3, quando è giunta la notizia che mai avrebbero voluto apprendere: la carrozza numero 6, la ‘Comfort’, aveva un problema tecnico. Un guasto meccanico che la società Trenitalia conosceva benissimo, tant’è che ha predisposto per tempo un pullman sostitutivo, pronto sul piazzale antistante la stazione, per portare a destinazione tutti i passeggeri che avevano prenotato il posto nel vagone letto. Ad un prezzo, però, non certo modico: 83 euro. Inevitabile e giustificata la protesta da parte dei clienti, tra i quali anche famiglie con persone anziane e bambini che avevano scelto i comfort del viaggio in cuccetta. Alcuni di loro hanno abbandonato l’idea di mettersi in viaggio, mentre altri, più temerari, hanno optato per il viaggio in bus.

Ma il viaggio in bus è stato davvero estenuante, con i passeggeri costretti a godersi un fuori programma fatto di innumerevoli tappe in tutti i principali centri della Puglia, con soste nelle città centro-adriatiche, fino ai comuni innevati dell’Emilia, prima di giungere nella città meneghina.

E l’ennesimo disservizio del trasporto su rotaia ha spinto Saverio Congedo, consigliere regionale del PdL, a scrivere all’assessore ai Trasporti della Regione Puglia, Guglielmo Minervini, sollecitando l’apertura di una vertenza sindacale con Trenitalia: “Ancora una volta Trenitalia penalizza gli utenti del Salento e della Puglia. E’ inconcepibile che per un problema tecnico si sostituisca il viaggio con le cuccette da Lecce a Milano con uno a bordo di un pullman costretto a sostare innumerevoli volte nelle città lungo tutto il percorso e inevitabilmente giunto a destinazione con diverse ore di ritardo. Un problema, peraltro, non improvviso, ma noto già da diverse ore. Una scelta discutibilissima sul piano dei criteri della mobilità, oltre che una palese mancanza di rispetto per chi ha pagato quel viaggio. Non è un caso isolato, purtroppo, ma l’ultimo di una serie di episodi (non solo meno treni e tariffe più alte) che confermano che Trenitalia da tempo non ha alcun riguardo per gli utenti pugliesi e del Salento in particolare. La malcelata volontà isolazionista dell’azienda nei confronti del nostro territorio sta calpestando senza ritegno i diritti dei nostri utenti.

Per questo – fa sapere il consigliere regionale – ho rivolto una interrogazione all’assessore ai Trasporti della Regione Puglia Guglielmo Minervini per sollecitarlo ad aprire una vertenza con Trenitalia che consenta di fermare quella che è una strategia mortificante per gli interessi dei viaggiatori della Puglia e del Salento”

La società Trenitalia ha fatto sapere che i viaggiatori che hanno accettato la trasferta su gomma riceveranno un rimborso pari alla differenza tra l’importo della cuccetta e il posto a sedere, mentre coloro che hanno deciso di rinunciare completamente al viaggio, riceveranno l’intera somma del titolo di viaggio. La portavoce di Trenitalia ha poi aggiunto: “E’ vero che il disagio si conosceva a partire dal pomeriggio, ma non era ovviabile. L’unica soluzione era, appunto, quella del bus sostitutivo, già pronto nell’area del parcheggio della stazione, per cui i passeggeri non hanno neppure dovuto attendere minuti in più”. Una magra consolazione.

 

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