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Il Natale 2013 al MIG di Castronuovo

Anselmo Bucci - Croquis du front italien, puntaseccaHermann Max Pechstein - Reisebilder. Italien - Südsee 2Due giorni di grande cultura nel piccolo paese del Parco del Pollino. Sabato 14 dicembre 2013, alle ore 18.30, in Castronuovo Sant’Andrea, nelle sale del MIG. Museo Internazionale della Grafica e nella Biblioteca Comunale “Alessandro Appella”, si inaugura la mostra dedicata a Max Pechstein, che continua il lavoro di informazione iniziato il 20 agosto 2011 con la storia della grafica europea e proseguito con le personali di Mirò, Degas, Renoir, Bonnard, Matisse, Dufy, Picasso, Calder, Ben Shann e la Secessione di Berlino, accompagnati, rispettivamente, dalla mostra di Renoir in poi, dalla presenza in controcanto di un artista italiano: Gentilini, Strazza, Accardi, Ciarrocchi, Consagra, Melotti e Maccari. Poiché il MIG convive con la Biblioteca, ogni incontro è all’insegna di “un libro, una mostra”. Questa volta tocca al volume “Reisebilder. Italien – Südsee”, pubblicato nel 1919 a Berlino dall’editore Paul Cassirer, composto da 50 litografie originali realizzate su pietra dall’artista tedesco Max Pechstein (Zwickau 1881 – Berlino 1955), dopo un viaggio in Italia e nei mari del Sud, con un segno libero e carico dell’intensa luce assorbita durante gli spostamenti.

Ancora una volta, è la città di Berlino e i suoi artisti ad essere al centro dell’attenzione. Città affascinante e magnetica, situata nel centro dell’Europa, Berlino nel primo decennio del Novecento si trasformò in una metropoli moderna e cosmopolita: nuovi quartieri, tram elettrici, fabbriche, locali, caffè, fecero da cornice a gran parte dell’operato dell’avanguardia artistica. Nel 1911 vi si trasferirono i fondatori della Brücke, lasciando Dresda, e giunsero da Monaco, nello stesso anno, gli esponenti del Blaue Reiter. Membro della Brücke dal 1906, Hermann Max Pechstein fu il primo del gruppo a trasferirsi a Berlino. Inizialmente lontano dallo stile degli altri artisti per via della sua formazione accademica, che lo portò, nelle sue prime opere, a fare un uso del colore non ancora autonomo ed a rendere i corpi in modo plastico, fu il primo artista al quale Paul Cassirer guardò quando coniò il termine “Espressionismo”, poi esteso a molte altre tendenze europee. A partire dagli anni della prima guerra mondiale, infatti, Pechstein cominciò ad approcciarsi alla pittura in maniera più immediata, accentuando il primitivismo ed il decorativismo ed usando un colore ricco, modulato e morbido in chiave completamente emotiva, quasi come se gli eventi avessero fatto nascere in lui un sentire totalmente diverso. Dopo Vollard, Teriade, “Les Bibliophiles du Palais”, le “Éditions du Rocher”, le “Éditions De L’Herne”, “Maeght Èditeur”, “Les Imprimeries Mourlot” e la “Casa editrice Julius Bard”, otto grandi editori del Novecento, entra sulla scena lucana, l’editore Paul Cassirer (Berlino 1871 – Berlino 1926). Nella fase iniziale dell’arte moderna Paul Cassirer, noto collezionista tedesco, fu uno dei maggiori promotori d’arte a Berlino. Qui fondò una galleria d’arte e una rivista, entrambe con sede al primo piano della propria casa presso Viktoriastrasse al n°35. Grazie alla sua attività promosse e fece conoscere artisti come Lovis Corinth, August Gaul, Ernst Barlach, Oskar Kokoschka e Max Liebermann. Nel 1909 divenne proprietario di una casa editrice, con la quale pubblicò opere divulgative in favore degli artisti dell’Espressionismo e delle altre avanguardie artistiche dell’epoca. Aspetto importante della sua attività editoriale fu coniugare l’arte figurativa e la letteratura. Le immagini non dovevano essere ammirate solo come decorazione dei testi, ma anche come opere d’arte a se stanti. Nacquero così veri e propri capolavori dell’arte libraria, non ultimo questo di Pechstein, frutto di un viaggio, compiuto nel 1914, e per la prima volta esposto in Italia.

In controcanto, come è già avvenuto per Renoir – Gentilini, per Bonnard – Strazza, per Matisse – Accardi, per Dufy – Ciarrocchi, per Picasso – Consagra e per Calder – Melotti, il MIG, mediante le 50 puntesecche tratte dal volume “Croquis du front italien”, edito a Parigi nel 1917, si propone di segnalare, con Anselmo Bucci (Fossombrone 1887 – Monza 1955) pittore, incisore e scrittore, quanto gli italiani abbiano studiato gli artisti europei. La raccolta “Croquis du Front italien” è una tra le opere più significative elaborate in seno alla Grande Guerra. L’artista-soldato, mobilitato nel Battaglione Lombardo V.C.A, ha rappresentato, in questa raccolta, un segmento della propria storia personale e al contempo della storia collettiva italiana. I numerosi studi che realizzò nel corso di queste operazioni, dando sfogo all’impetuoso desiderio che lo spingeva a “indefessamente disegnare” (come di lui ebbe a dire Marinetti nel periodo in cui erano di stanza a Peschiera), costituirono i modelli preparatori da cui trasse gran parte delle stampe alla puntasecca dei “Croquis”. Si trattava di una tecnica di cui aveva già sperimentato le possibilità segniche e formali nelle serie francesi e che prediligeva, poiché gli consentiva di lavorare direttamente sulla lastra, senza passaggi intermedi, senza l’impiego di acidi, con la sola forza della mano. Dell’impeto ispiratore che lo aveva spinto a trascrivere l’avvicendarsi dei casi (dalle situazioni terribili, insidiose, agli attimi tesi e sfibranti, alternati alle pause tranquille e rilassate, ai momenti di stasi dopo lunghe marce forzate), si conserva traccia nella differente qualità del segno, spesso pervaso da un forte dinamismo.

Domenica 15 dicembre 2013, alle ore 17.30, nella seicentesca Chiesa di S. Maria della Stella di Castronuovo Sant’Andrea, per iniziativa della Pro Loco e del MIG. Museo Internazionale della Grafica-Biblioteca Comunale “Alessandro Appella”, si ripete il consueto appuntamento natalizio con i “Presepi d’artista”, che dal 1995 si muove da Trieste a Palermo ma trova nel piccolo paese lucano la sede ideale per la suggestiva ambientazione e la particolare atmosfera. Quest’anno tocca al Presepe dono dell’artista napoletano Giuseppe Pirozzi , formato da 36 formelle in terracotta, tutte di cm 33×33, dispiegate sul tondo simile a una volta celeste rovesciata, con al centro, librate verso l’alto, le braccia aperte del Bambino, il volto estatico della Madonna e quello adorante di Giuseppe, apparecchiano doni, simboli, perle di saggezza, annunci, preghiere, inviti: Non temete, oggi nella città è nato il vostro Salvatore. Quattro cartigli come attributo degli evangelisti, tre uccellini che becchettano, quasi si apprestassero a saltare nelle mani del Bambino o dovessero essere tenuti per una funicella, una stella caduta dalla corona della Madonna per indicare la via verso Betlemme, una pagnotta che restituisce il corpo del pargoletto sprofondato nella culla e il sacrificio che verrà, tre uova ad annunciare il principio creativo e la rinascita, sette libri aperti e chiusi a personificare le virtù e le Sacre Scritture, due melegrane a trasmettere la rigenerazione della terra dopo il ritorno alla vita, un melone, una pigna, una verza ad esprimere la fertilità, vasi, orci, anfore e brocche per mirra, unguenti, olio santo, manna e vino, cinque pesci a rivelare che saremo chiamati al battesimo, le rovine dei templi smantellati per costruire una Nuova Gerusalemme, la navicella che conserva l’incenso per le quotidiane preghiere da far salire al cielo e, accanto, due barrette d’oro, la conchiglia come distintivo dell’artista pellegrino che affronta il mare per sciogliere un dubbio: le cose non sono come sembrano, e da uomo di buona volontà trova la pace nella gloria di Dio. Il presepe è accompagnato da una serie di terrecotte degli ultimi anni, esposte al MIG, e da un volumetto, pubblicato dalle Edizioni della Cometa, con un testo di Giuseppe Appella e una preghiera al Bambino Gesù che Giuseppe Pirozzi leggerà la sera dell’inaugurazione.

La presenza dell’artista a Castronuovo, darà modo, lunedì 16 dicembre 2013, di aprire un’attività didattica con i ragazzi della Scuola Media di Episcopia. Dopo una visita guidata al presepe, il noto scultore napoletano, per anni titolare della cattedra di scultura all’Accademia di Belle Arti, curerà un laboratorio sulla lavorazione della terracotta. Giuseppe Pirozzi è nato a Casalnuovo di Napoli nel 1934. Espone dal 1954 ed è presente nei maggiori premi italiani: Olivetti, Gemito, Spoleto, Avezzano, Marche, Termoli, Fiorino, Bronzetto di Padova, Internazionale di Scultura a Carrara, Lissone, L’Aquila, Biennale d’Arte Sacra di Bologna, oltre che nelle Quadriennali di Roma e nelle Biennali di Venezia. Ha ordinato mostre personali nelle maggiori città italiane e straniere. Numerose le opere pubbliche realizzate, nel corso degli anni, a Roma, Perugia, Lecce, Rossano Calabro, Palinuro, Policoro, Portici, Maddaloni, Casoria, Aiello. È Accademico di San Luca.

Le mostre, attraverso le litografie, i cataloghi e i film disponibili in Biblioteca, mettono in relazione il lavoro degli artisti con l’attività didattica che, mediante una serie di iniziative e laboratori, il MIG intende svolgere, dedicandola ai bambini e ai ragazzi dei paesi gravitanti nel Parco del Pollino e di quelli limitrofi. Le mostre, patrocinate e sostenute dal Comune, dalla Pro Loco di Castronuovo Sant’Andrea e dall’Ente Parco Nazionale del Pollino resteranno aperte fino al 1 marzo 2014, tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 17 alle 20 (la mattina per appuntamento). L’ingresso è gratuito.

 

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