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Il PD di Massafra interviene sulla questione del termovalorizzatore

All’indomani della conferenza di servizi tenutasi lo scorso 18 maggio la posizione assunta, sin dal primo momento, dal Partito Democratico in relazione alla vicenda del raddoppio del termovalorizzatore si appalesa la più responsabile e concreta. Per primi, e con sguardo attento e responsabile, abbiamo rivolto la nostra attenzione all’intero territorio tarantino, in cui ricade Massafra e che subisce le conseguenze di insediamenti industriali ad altissimo impatto ambientale. Questione prioritaria, che se non risolta, non può vedere altri elementi di discussione e di ragionamento.

Considerando, quindi, che un termovalorizzatore lo abbiamo già, per noi, non si può più prescindere da controlli ambientali severi, pubblici e super partes: da qui, la richiesta di un protocollo di intesa tra ARPA, ASL ed UNIVERSITÀ per monitorare costantemente e ad ampio raggio, ovvero su tutto il territorio provinciale, le immissioni inquinanti. In particolar modo, non si può più prescindere da studi sulle nano particelle e da studi epidemiologici riguardanti lo stato di salute della nostra popolazione a causa dell’esposizione agli agenti inquinanti.

E abbiamo visto giusto: l’ARPA, nella detta conferenza dei servizi, ha motivato il suo parere negativo, facendo rilevare, tra gli altri, la necessità proprio di avere dall’Appia Energy uno studio di Impatto sanitario. Richiesta, pare, già avanzata in passato.

Noi, sin dal primo momento abbiamo chiesto che per tutti gli impianti inquinanti presenti sul nostro territorio, compresi gli inceneritori, ci fosse una moratoria. Non è sufficiente, per noi, stoppare il raddoppio del solo termovalorizzatore di Massafra se poi se ne autorizzano altri sul territorio provinciale, come l’inceneritore di rifiuti pericolosi e non pericolosi di S.Chiara, la cui conferenza di servizi è stata fissata per il prossimo 25 maggio. Allo stesso modo e con la stessa forza chiediamo che si faccia una valutazione seria su tutti gli inceneritori presenti sul territorio provinciale (Cementir, AMIU, cui si aggiunga lo stesso termovalorizzatore già presente a Massafra), e anche su tutti gli altri impianti quali l’ILVA, l’Eni, ecc…

Il problema infatti, non è il singolo impianto, il quale con le nuovissime tecnologie potrebbe anche essere all’avanguardia ed al sicuro da qualsivoglia controllo sulle immissioni, ma il contesto ambientale in cui lo stesso impianto si andrebbe a collocare. Massafra, come Statte, si pone al centro di un’area critica dal punto di vista ambientale.

La nostra riflessione è stata avvalorata dalle parole espresse dal Direttore Generale dell’ARPA, Dr. Assennato, in un’intervista rilasciata qualche giorno fa sulla stampa.

Molto ambigua, infine, ci sembra la posizione del Sindaco Tamburrano, che chiede di sedere allo stesso tavolo con la Provincia, il Comune di Taranto, la Regione e il Governo per discutere delle bonifiche, avvalorando poi una scelta contraria all’idea di bonificare il territorio, concedendo il suo parere favorevole all’installazione di nuovi impianti inquinanti sul territorio stesso. Vorremmo ricordare al Sindaco che lui è il responsabile della salute dei cittadini e non può limitarsi ad una valutazione tecnica, ma deve essere lungimirante ed andare oltre ciò.

Eludendo per l’ennesima volta di esprimere con chiarezza quale è la posizione dell’amministrazione comunale sul tema del raddoppio, così come evitando, prima del 18 maggio ed a seguito delle tre conferenze dei capigruppo, di tornare in Consiglio Comunale ed esprimersi, non ha fatto altro che lasciare ad altri una decisione che spetta ai massafresi fare.

È per questo che il PD ha chiesto che ci fosse il Consiglio Comunale prima del 18 Maggio e ha reiterato tale richiesta affinché il Sindaco convochi il Consiglio Comunale prima del 1 giugno, data cui è stata rinviata la Conferenza dei servizi.

In conclusione non possiamo che ribadire il nostro fermatevi. Fermate tutto!

Il Circolo PD Massafra

 

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