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Ilva, a rischio la commessa relativa alla fornitura di tubi per la Tap

Le notizie delle ultime ore, riguardanti la possibile perdita della commessa relativa alla fornitura di tubi per la realizzazione della Tap, non può certamente fare piacere al territorio. Nell’ambito delle scelte politiche che orbitano intorno al progetto Tap, da alcuni viste come invasione del territorio, da altri come possibilità di un rilancio delle attività connesse alla sua realizzazione, la politica nazionale – che dall’avvio della gestione commissariale sembra essere l’unico ufficio commerciale rimasto per Ilva – sebbene non abbia brillato nella gestione del portafoglio clienti, come dimostra la perdita di clienti storici tipo Fincantieri, Snam, etc, non dovrebbe trascurare l’importanza di un suo intervento, affinché nell’assegnazione di lotti significativi dell’opera Tap venga presa in seria considerazione la capacità espressa dallo stabilimento Ilva di Taranto.
Una fabbrica che vanta impianti di tubifici in grado di soddisfare le esigenze dei vari clienti. Oltre ogni valore politico, dovrebbe essere interesse istituzionale la tenuta sociale: il reddito di ogni famiglia di quei lavoratori diretti e dell’appalto che da mesi sopravvivono esclusivamente con l’utilizzo di ammortizzatori sociali, con ulteriore aggravio per la collettività. Famiglie “costrette” a subire conseguenze drammatiche dettate dalla crisi dello stabilimento. Riteniamo, quindi, fondamentale richiamare l’attenzione e l’impegno delle forze sociali e istituzionali, affinché Taranto non perda questa ulteriore occasione.
Valerio D’Alò – Segretario generale Fim-Cisl Taranto Brindisi

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