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Ilva, il Governo affronterà la questione con vigore

Daniela Fumarola, Segretario generale della Cisl e Mimmo Panarelli, Segretario Generale della Fim Cisl hanno fatto parte della delegazione sindacale nell’incontro tenuto a Palazzo Chigi. “Abbiamo apprezzato la volontà emersa dal Governo di voler affrontare e risolvere con vigore, senza creare conflitti tra diversi poteri dello Stato, l’emergenza Ilva ancor più aggravata dal fenomeno meteorologico estremo dell’altro ieri e, allo stesso tempo, scongiurare i rischi connessi all’ipotesi di blocco della produzione nello stabilimento ionico. Abbiamo sostenuto la necessità che lo stabilimento non smetta di produrre affinché sia salvaguardata l’economia di Taranto, della Puglia e dell’intera nazione, perché venga tutelato il diritto contestuale al lavoro, alla sicurezza, alla salute ed al buon ambiente ed, inoltre, stante la situazione eccezionale venutasi a creare, abbiamo chiesto che il Governo legittimamente individui soluzioni ed assuma decisioni altrettanto straordinarie”.

Giudizio positivo della Cisl e della Fim Cisl sugli impegni emersi dal tavolo romano e in particolare “per il lavoro del Governo e dei ministri coinvolti nel Tavolo per Taranto, a cominciare dal ministro Corrado Clini il quale ha sostenuto di aver verificato alle Camere una larga convergenza delle forze politiche circa l’urgenza di un provvedimento che consenta l’applicazione dell’Aia, per cui pensiamo che il decreto preannunciato al Presidente Monti debba dare piena applicazione all’Aia in forza della quale l’Azienda è impegnata dalla serie di prescrizioni temporalmente anticipate rispetto al 2016 e, quindi, ai competitori europei e debba affidare ad un commissario autorevole e super partes il compito finora non agevole di far dialogare le parti in conflitto.”

Un’altra questione posta dai rappresentanti della Cisl e della Fim Cisl al tavolo “il sostegno al reddito dei lavoratori Ilva posti in ferie forzate dall’Azienda, ovvero i 5 mila dell’area a freddo, a partire dallo scorso lunedì per cui sono state proclamate prime 24 ore di sciopero.”

Con riferimento alle valutazioni espresse dall’Azienda al tavolo romano “sarebbe socialmente insostenibile che 20 mila persone dirette degli stabilimenti nazionali del Gruppo Riva si ritrovassero disoccupati dall’oggi al domani qualora a Taranto si impedisse di proseguire la produzione di acciaio in uno stabilimento che certamente è da ambientalizzare come da tempo immemorabile noi sosteniamo con l’aggravante aggiuntiva che la stragrande parte delle Aziende nazionali di trasformazione, clienti dell’Ilva sarebbero a loro volta costretti a chiudere in forza di un effetto domino drammatico.”

Valutazione altrettanto positiva di Fumarola e Panarelli, infine, per le dichiarazioni del Presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante secondo il quale “l’Azienda intende rimanere a Taranto e vuol guardare al futuro” nonostante le vicende penali che ne coinvolgono i vertici, compreso l’annuncio di “un piano industriale in fase di redazione e la grande fiducia nel Governo” al quale ha chiesto anche “controlli seri e severi che cautelerebbero su modalità e tempi di applicazione dell’Aia.”

 

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