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Ilva, per la Fim Cisl la ‘strada maestra’ è l’ambientalizzazione

Il candidato presidente alla Regione Puglia, Michele Emiliano, dice di avere il coraggio di chiudere l’Ilva, qualora non fosse ambientalizzata. Non vogliamo credere che per Emiliano l’Ilva non abbia alcun valore, in termini di sviluppo del territorio. Sicuramente il candidato presidente, preso dai ritmi serrati della campagna elettorale, avrà perso di vista l’impegno messo in campo dal Governo (che ha già reso spendibili le risorse economiche intercettate) e dai commissari per rendere la fabbrica ecocompatibile. L’accelerata di questi giorni dei lavori di rifacimento dell’Altoforno n.1 (in tal senso oggi l’azienda nell’incontro con le OO.SS. ha confermato la ripartenza di Afo1 e Acc1, per i primi di agosto, oltre ad aver confermato che entro il mese di luglio ci sarà l’80% del completamento dei lavori Aia così come previsto dall’ultimo decreto), rappresenta il punto di partenza di una serie di interventi, nel rispetto di quanto previsto dall’Aia, che dovranno essere realizzati.
Quello di Emiliano è un pensiero che preoccupa la Fim-Cisl: un buon amministratore deve avere la capacità di risolvere i problemi cercando di non penalizzare il cittadino. La Fim-Cisl ribadisce che la strada maestra da seguire, per salvaguardare le migliaia di posti di lavoro e consentire alle aziende del territorio di rimettersi in marcia, è quella dell’ambientalizzazione: rispetto dell’Aia e copertura dei parchi minerali, cosa che la Fim-Cisl ha sempre sostenuto.
Taranto e la Puglia hanno bisogno di un governo della Regione lungimirante e intraprendente, in grado anche di trasformare le emergenze attuali e future in opportunità. I cittadini e i lavoratori hanno bisogno di certezze che tutti insieme dobbiamo sostenere.
Mimmo Panarelli – Segretario Generale Fim-Cisl Taranto Brindisi

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