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Impazza il ‘toto-nomine’ per il Consorzio di Bonifica Alto Val d’Agri

Invece di predisporre preventivamente l’organizzazione per la imminente stagione estiva per l’irrigazione, alla Regione Basilicata da alcuni giorni impazza il toto-nomine dei commissari dei Consorzi di Bonifica tra i quali quello dell’Alta Val D’Agri. La Regione non può far finta di non sapere che gli attuali amministratori non sono espressione del mondo agricolo, ma espressione della ‘stucchevole’ arroganza politica e, quindi, di fatto il commissariamento già c’è. Gli agricoltori e gli abitanti della Valle sono fortemente indignati di essere privati anche di un loro diritto di democrazia e libertà.

Il Governo Regionale De Filippo, subdolo della situazione economica lucana, ha distrutto anche la storia la cultura e le tradizioni di una intera Valle, costringendo i giovani ad emigrare, e tutto questo grazie ai ‘delfini’ che il presidente De Filippo ha sul territorio. E’ storia recente che il Sindaco di Marsicovetere, Cantiani, per ubbidire al Governatore-sceicco (“novello Re Sole” come è stato battezzato dal consigliere del Pdl Venezia) ha distrutto le professionalità presenti nella valle, dichiarando in una assemblea che il Comune di Marsicovetere non aveva le condizioni per fare il capofila dell’Area Programma per gestire la nuova Area, e si accontentava cosi di una Presidenza Personale e passava tutta la Gestione economica a Sant’Arcangelo. Mentre in altra Area di Programma è stato scelto Teana (600 abitanti) capofila e non Senise (7000 abitanti)

Sono latitanti le Associazioni di Categoria in difesa degli agricoltori: i dipendenti dell’Ente Consortile non percepiscono lo stipendio da cinque mesi e non vogliono continuare in questa situazione di precarietà e incertezza, hanno intimato alla Regione di mettere a rischio la imminente campagna irrigua di tutta l’Area sud Lucana.

Da parte del Consorzio si assegnano incarichi alla società ‘Duomo’ di Milano – di chiara colorazione politica PD- che avrebbe dovuto gestire ruoli e formazione, per non aver fatto nulla e senza alcun risultato positivo avrebbe percepito circa 500 mila euro. Cia, Codiretti e Confagricoltura stanno a guardare e fanno il possibile per non far arrabbiare il Presidente De Filippo.

 

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