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Impianto Newo zona industriale Bari: nota dipartimento sviluppo economico

Il direttore del Dipartimento Sviluppo Economico, Innovazione, Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Puglia ha diffuso la seguente nota:

“In relazione alla proposta di investimento della società Newo SpA nella zona industriale di Bari per un impianto di ossicombustione occorre procedere ad una doverosa ricostruzione di alcuni aspetti evidenziati di recente.

In primo luogo non corrisponde al vero che il codice “Ateco (Attività Economiche) 38.22.00” sia comparso per la prima volta  con la determina dirigenziale n. 1254/2016, in quanto lo stesso codice era già presente da oltre un anno proprio nel bando di avvio della procedura per la presentazione di progetti promossi da piccole imprese, avvenuta con DD. n. 798/2015 riferito allo “smaltimento dei rifiuti di amianto”.

Già l’avviso, pubblicato nel 2015, comprendeva la possibilità di finanziamento di ulteriori codici relativi alla gestione e valorizzazione del ciclo dei rifiuti,  con specifico riferimento ad alcuni interventi riferiti alla divisione 38 del codice Ateco 2007.

Con la determinazione dirigenziale 1254/2016, che si colloca a valle di un percorso finalizzato a rafforzare le azioni nel campo dello smaltimento dei rifiuti avviato in precedenza con l’introduzione delle attività previste dal codice Ateco 38.21.01 “Produzione di compost”,  il codice 38.22.00 è riferito non solo allo smaltimento dei rifiuti amianto, ma anche alla gestione  di impianti per il trattamento di rifiuti pericolosi esclusivamente attraverso la tecnologia della ossicombustione, peraltro in piena coerenza con quanto specificamente già previsto dal piano regionale dei rifiuti adottato in giunta regionale e successivamente approvato in consiglio regionale nell’ottobre del 2013.

La necessità di ampliare l’opportunità di finanziamento di progetti di investimenti industriali  è conseguente all’esigenza di rafforzare l’offerta dei servizi nel settore al fine di conseguire gli obiettivi qualitativi e quantitativi della gestione integrata del ciclo rifiuti.

In relazione alle procedure in corso per verificare l’ammissibilità del progetto alle agevolazioni pubbliche, si sottolinea che le stesse sono state svolte con la consueta massima scrupolosità ed approfondimento riguardo all’affidabilità del soggetto proponente, alla cantierabilità dell’iniziativa, alla sostenibilità ambientale, nonché alla portata innovativa del progetto.

A tale riguardo l’analisi sulla dimensione del soggetto imprenditoriale proponente ha riguardato, come previsto dalla normativa, tutti gli aspetti legati alla proprietà ed alle partecipazioni associate e collegate, come puntualmente rappresentato nella relazione istruttoria di valutazione della prima istanza di accesso pubblicata sul BURP n. 82/2017, inclusi quelli relativi alla compagine societaria della Delante Limited Hong Kong di proprietà del 100% del rappresentante legale per il tramite della fiduciaria, con valori relativi agli effettivi e alle soglie finanziarie dichiarati pari a zero.

In relazione a tale aspetto, la valutazione è stata condotta  secondo i criteri stabiliti dalla Direzione generale per il coordinamento degli incentivi alle imprese del MISE, e gli esiti della stessa hanno confermato la dimensione di piccola impresa del soggetto proponente.

Sulla base di quanto suindicato, si chiarisce che ad oggi, nella assoluta legittimità di tutte le procedure svolte, il progetto definito è oggetto di una articolata attività istruttoria che richiede ulteriori approfondimenti di carattere tecnico, autorizzativo, ambientale e di mercato”.

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