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In 3 aggrediscono i Carabinieri chiamati per schiamazzi notturni

Non hanno gradito il controllo dei carabinieri intervenuti su richiesta di alcuni cittadini per schiamazzi e rumori molesti che giungevano dalla strada e per questo hanno aggredito i militari e sono finiti in carcere.
Dovranno difendersi dall’accusa di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, il 45enne Francesco Ungredda, del quartiere Ceglie del Campo, il 47enne Luigi Petroni e il 62enne Biagio Diomede, entrambi del quartiere Carrassi, tutti censurati, arrestati la notte scorsa a Bari dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Bari. Una telefonata giunta al 112 in piena notte ha fatto convergere una “gazzella” dell’Arma in quel viale Concilio Vaticano II, ove erano stati segnalati degli schiamazzi provenire dall’esterno di un locale pubblico. Giunti sul posto,i militari hanno invitato le persone ad assumere un comportamento consono all’orario. Alcuni di questie infatti, si sono allontanatwe, mentre i tre, hanno continuato imperterritied a questo punto i militari hanno deciso di procedere ad un controllo, chiedendo i documenti d’identita’.
Sebbene palesemente infastiditi, il 47enne e il 62enne hanno comunque consegnato il proprio documento, il 45enne, invece, dopo aver detto di non averlo, si e’ persino rifiutato di riferire il proprio nome, pronunciando ingiurie e minacce. Nel tentativo di far salire l’uomo sul veicolo militare per condurlo in caserma, lo stesso ha strattonato i carabinieri che sono comunque riusciti a farlo entrare nell’auto. I militari peraltroi sono stati aggrediti dagli altri due, i quali, piu’ volte hanno tentato di aprire lo sportello per far fuggire l’amico. Giunti i rinforzi, il terzetto e’ stato definitivamente bloccato. Tratti in arresto, i tre sono stati poi associati presso la locale casa circondariale, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari. Un brigadiere ha riportato lesioni ad un arto giudicate guaribili in alcuni giorni dal pronto soccorso dell’Ospedale Di Venere. (AGI)

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