CronacaPuglia

In Puglia il ricorso al parto cesareo è sempre più alto

ostetricaIn Puglia il ricorso al parto cesareo continua a essere ingiustificatamente alto. Nel 2012, a fronte di 34.585 nascite, il totale dei tagli cesarei ammonta al 44,6%, tanto che la Regione ha deciso di correre ai ripari. Infatti, di recente, ha licenziato il nuovo tariffario regionale e tra le varie novità, quella più importante riguarda appunto le nascite con taglio cesareo: tutte le volte che nella scheda di dimissione ospedaliera non sarà riportata una valida motivazione, come la posizione anomala del feto e la gravidanza multipla, la Regione rimborserà l’intervento secondo la tariffa prevista per il parto vaginale. In termini economici il parto cesareo con complicazioni ha un costo di 2.782€, quello naturale 1.272€. Secondo la Presidente e tutti i componenti il Direttivo del collegio delle ostetriche di BA/BAT, il provvedimento della Regione sarà insufficiente ad invertire questo trend e quindi a diminuire i tagli cesari.

“L’ostetrica è la professionista della fisiologia – ha affermato la dott.ssa Maria Pompea Schiavelli, presidente del Collegio Interprovinciale delle Ostetriche BA/BAT – e non riconoscere l’importante ruolo dell’ostetrica porterà inevitabilmente all’aumento esponenziale degli interventi di taglio cesareo dovuto ad un’adeguata assistenza alla donna. Indagini dell’ISS dimostrano che quando la nascita è presa in carico, in tutto o in parte, dalle ostetriche, si ha la maggiore esposizione alle pratiche raccomandate dalle conoscenze scientifiche disponibili e dalle norme attualmente vigenti. Si ha anche una minore esposizione a quelle non raccomandate e un miglioramento della qualità dell’assistenza, si facilita lo sviluppo dell’empowerment delle donne relativamente alla gestione del parto, allattamento e funzione genitoriale. Di notevole importanza risultano le attività di counselling sulla prevenzione e contraccezione, oltre l’accompagnamento durante gli importanti mesi di gestazione e nel post parto. Chiedere un incontro con l’Assessore Regionale al Welfare per discutere dei modelli organizzativi ed assistenziali che proponiamo, deve essere considerata un’occasione di scambio e di confronto teso al miglioramento sia dell’appropriatezza nelle cure che dell’ assistenza”. Nel Sistema Sanitario Regionale il ruolo dell’ostetrica non viene riconosciuto a pieno. Tali figure, infatti, sono carenti dappertutto e vengono confuse e sistematicamente sostituite dagli infermieri a danno della sanità e delle stesse donne, nonostante le norme vigenti ed il del Piano Sanitario Nazionale.

“In questi giorni, al Policlinico di Bari, nelle sale operatorie delle Cliniche ostetriche, storicamente gestite dalle ostetriche, la carenza di questa figura professionale è stata colmata con l’arrivo di due infermiere professionali senza nessuna esperienza specifica, a seguito di un ordine di servizio a firma del Prof. Luigi Selvaggi e delProf. Ettore Cicinelli, rispettivamente Direttori della I e della III Unità Operativa di Ginecologia ed Ostetricia. Strumentare gli interventi ostetrici e ginecologici è, invece, specifica competenza delle ostetriche, come previsto dal D.M.740/1994”. Non riconoscere l’ostetrica come figura centrale, in tutto il percorso nascita, è un danno per la salute della donna, del bambino e dell’intera società.

Collegio Interp. Ostetriche BA/BAT– via Devitofrancesco, 4/a – Bari

Infotel: 3402369163

 

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