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Inaugurato a Potenza il comitato elettorale del Centro Democratico

Un punto di riferimento per i cittadini di Potenza per incontrare il candidato e discutere con lui del programma ma anche per fornire sollecitazioni, idee e proposte, per un confronto diretto. E’ questo lo scopo del Comitato elettorale di Nicola Benedetto, capolista al Senato per il Centro Democratico, inaugurato oggi a Potenza (via Mazzini, 12). Rivolgendosi al Comitato tutti i cittadini possono informarsi sugli incontri di Benedetto in programma durante la campagna elettorale o semplicemente lasciare in bacheca domande per il candidato.

“Il mio programma politico, in sintonia con il Centro Democratico a sostegno del centrosinistra con Premier Pier Luigi Bersani – spiega Benedetto – comincia con un patto di impegni con la mia gente. Ho sottoscritto l’appello ‘Democrazia 2.0 Per una campagna elettorale trasparente e per una legislatura aperta alla rete’ perché sono convinto che la politica ha la possibilità di aprirsi alla società mettendo a disposizione dei cittadini uno strumento importante di giudizio, quella della conoscenza e dell’informazione, per riconquistare un valore fondamentale come la fiducia dei cittadini.

Grazie alla tecnologia digitale e a internet si può riallacciare quel filo diretto tra elettori ed eletti, che una cattiva classe dirigente e, conseguentemente, una crescente disaffezione per le istituzioni, hanno in parte pregiudicato nel nostro Paese. In sostanza se alla base della crisi italiana vi è la crisi della rappresentanza e della politica, ma anche della cultura civile, non ci si può limitare a tamponare le emergenze.

Occorre immaginare – dice Benedetto – un diverso assetto dei poteri e della società che non risponda ad improbabili modelli, ma che sia coerente con la ricerca dell’interesse generale e con i valori indicati nella Costituzione che, tuttora, rappresenta l’elemento unificante ed ispiratore nel quale i cittadini si riconoscono. In sintesi: è necessario promuovere un modello di partecipazione e cittadinanza attiva che vigila sul territorio e smuove le coscienze civiche, indicando alle istituzioni strade alternative di sviluppo. E anche da noi in Basilicata, per fortuna, non mancano esempi di civismo attivo e di impegno volontaristico: dai tanti comitati popolari, in gran parte sorti intorno alla volontà di tutelare un interesse specifico, un territorio, un paese, un bene culturale, ai gruppi che si esprimono attraverso i social network, siti web. A questi soggetti intendo proporre il mio patto di impegni, in continuità con le scelte che hanno caratterizzato la mia esperienza in Consiglio Regionale specie in direzione della riduzione dei costi della politica.

Ho sempre ritenuto che quanto abbia già fatto sinora il Consiglio Regionale, attraverso l’abolizione del vitalizio (a partire dalla prossima legislatura) e la riduzione delle indennità dei consiglieri non siano sufficienti. Occorre invece una cura più forte e decisa, raccogliendo la sollecitazione di 4mila cittadini lucani, che hanno firmato una proposta di legge di iniziativa popolare, per dare un segnale non certo formale ai cittadini, ai disoccupati, agli anziani e pensionati che non ce la fanno ad arrivare a fine mese, facendo anche più di quanto hanno già fatto altre Regioni e soprattutto per tagliare gli sprechi della macchina burocratica regionale.

Ma prima di tutto – afferma il capolista del Cd al Senato – è necessaria una svolta di cultura politica. Certo è che in un territorio dove ci si conosce tutti e dove i rapporti personali sono alla base della politica, ritornare tra la gente non è semplice, perché si devono individuare nuove modalità di contatto con i cittadini. Serve una sorta di “bagno d’umiltà” delle istituzioni e della classe dirigenziale, perché la politica in sé non solo è buona ma indispensabile garanzia di democrazia, anche e soprattutto nelle sue espressioni di partito, che rendono concreta l’azione al servizio di un’idea. Sbagliato, invece, è il modo con cui in troppi l’hanno interpretata fino ad oggi. Il punto centrale per il risanamento dell’Italia è questo, e nessuna manovra economico-finanziaria potrà farne a meno, perché ritengo che non c’è una buona politica ed una cattiva politica ma solo un politico di cui si può avere fiducia”.

 

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