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Indagine Demoskopika, in Basilicata il primato della ‘fuga’ da ospedali

“Il primato della Basilicata per la ‘fuga’ da ospedali e strutture sanitarie regionali e il secondo posto per ‘inefficienza sanitaria’, secondo i dati dell’indagine Demoskopika, mettono a dura prova la fase di attuazione della legge di Riordino del Sistema sanitario approvato a risicata maggioranza in Consiglio, in quanto sono dati che comprovano una mancata tutela del diritto alla salute dei cittadini”. E’ quanto sostiene il vice presidente del Consiglio regionale ed esponente di Forza Italia, Paolo Castelluccio, che aggiunge: “a quanti si rivolgono ad altre strutture extraregionali bisogna aggiungere l’alto numero di lucani che si impoveriscono a causa delle spese sanitarie non coperte, come acquisto di farmaci, pagamento di rette nelle case di cura, visite specialistiche e cure odontoiatriche e quanti rinunciano a curarsi per le lunghe liste di attesa oppure perché non possono permetterselo”.
“In particolare – puntualizza Castelluccio – quel 24,1 per cento che misura, in una determinata regione, la percentuale dei residenti ricoverati presso strutture sanitarie di altre regioni sul totale dei ricoveri, sia intra che extra regionali, dato che ci appartiene, deve far riflettere e convincere a puntare sul rafforzamento dei servizi della sanità nel territorio. Nello specifico – aggiunge – è atteso alla prova l’impegno di ‘non declassare’ l’ospedale di Policoro dopo l’accentramento di competenze in quello di Matera. Non si sottovaluti che, nei soli primi sei mesi del 2015, la migrazione sanitaria può essere quantificabile in circa 10 mila ricoveri. In questa ottica è ancora più incomprensibile l’atteggiamento assunto dalla Regione sulla questione dei tetti di spesa e del ‘respingimento’ di utenti extraregionali da parte delle strutture sanitarie private accreditate. Accade infatti che a Matera, ad esempio, strutture private accreditate di eccellenza non sono state pagate per le prestazioni effettuate a favore di utenti pugliesi e di altre regioni e, quindi, si scoraggiano anche nel nuovo anno ad intercettare utenza extraregionale perché rischiano di farlo a proprie spese”.

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