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L’impresa alle soglie dell’Imu e dell’aumento dell’Iva

Un eventuale  nuovo aumento dell’Iva per le imprese sarebbe un ulteriore stangata anche perché vivono già nella morsa della pesante imposizione fiscale.  Pensiamo al costo del lavoro e alla necessità di una correzione della riforma Fornero sul lavoro; a breve,  la scadenza dell’Imu che grava sugli immobili strumentali delle imprese (capannoni, alberghi e negozi); al credito che le imprese vantano nei confronti della Pubblica amministrazione e che tarda ad arrivare; alle banche che hanno chiuso i rubinetti del credito e per assurdo lo chiedono per pagare le stesse tasse allo Stato.  I dati di Confindustria ci presentano un vero stillicidio, 55mila imprese chiuse e posti di lavoro persi. Le imprese, soprattutto le piccole e medie imprese, chiudono e molti giovani sono senza lavoro mentre lo Stato incassa sempre più imposte.

Un quadro negativo che tempestivamente ha bisogno di trovare una soluzione. Servono dei provvedimenti che portino ad una maggiore sburocratizzazione, riduzione del costo del lavoro e sgravi dell’imposizione fiscale. Si proceda ad una vera Spending Review rivolta alla spesa pubblica. Tagliare la spesa pubblica improduttiva, potrebbe evitare l’aumento dell’Iva, l’aumento del costo del lavoro e l’aumento delle stesse aliquote Imu e nello stesso tempo trovare nuove risorse, altrimenti otterremmo una contrazione dei consumi che avrebbero un esito negativo sulle imprese e sui tanti posti di lavoro che esse stesse creano.

Eufemia Cansoniere

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