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La Basilicata apre una vertenza per rilanciare le aziende del settore ferroviario

La Basilicata apre una vertenza nazionale per difendere il settore manifatturiero dei trasporti. Non più singoli tavoli ma un’unica piattaforma che investa il governo non solo delle questioni legate alla salvaguardia della Ferrosud, della Firema, dell’Ansaldo Sts di Tito e delle Ogr di Melfi, ma della impellenza di politiche di rilancio del comparto per la Basilicata. E’ quanto ha ribadito oggi l’assessore alle Attività produttive, Erminio Restaino, in un incontro convocato d’intesa con le segreterie regionali di Fiom, Fim e Uilm, per mobilitare le forze politiche e sociali – dai parlamentari ai consiglieri regionali e ai sindacati – a fare “fronte comune” nei confronti del governo e aprire un confronto che dia risposte concrete per il futuro del comparto lucano. Oggi stesso sarà stilato un documento, da portare domani, in occasione della riunione del Parlamentino regionale, prima all’attenzione dei capigruppi e poi dei consiglieri regionali. Inoltre il documento sarà inviato ai parlamentari lucani perché diventi la base strategica di azioni condivise.

“La crisi del settore dei trasporti che si avverte profondamente in Italia – ha affermato Restaino – ha riflessi importanti in Basilicata, coinvolgendo quattro aziende e circa 500 addetti. Nel nostro Paese ci sono ancora eccellenze produttive e tecnologiche nel settore manifatturiero, e dei trasporti soprattutto, che se incentivate possono generare nuovo sviluppo, anche in un periodo di intemperie finanziarie come quello che stiamo vivendo. Investire sul potenziamento delle reti, delle infrastrutture e dell’Alta velocità, progetto quest’ultimo che per il momento interessa solo il Centro Nord, significa non solo migliorare la qualità dei servizi ai cittadini ma anche offrire nuove opportunità alle imprese italiane del settore per crescere ed acquistare competitività.

Per quanto riguarda la Basilicata – ha detto ancora Restaino – siamo allo snodo delle singole vertenze della Ferrosud, della Firema, dell’Ansaldo Sts di Tito e delle Ogr di Melfi, in cui, però, siamo costretti a registrare le assenze dei nostri interlocutori.

Perciò è necessario essere uniti per salvare l’intero comparto manifatturiero, che ha rappresentato, e può continuare ad esserlo se si creano le giuste condizioni, un segmento importante nel mondo produttivo regionale”.

Durante l’incontro, al quale erano presenti i parlamentari Salvatore Margiotta (Pd) e Vincenzo Taddei (Pdl), i consiglieri regionali Nicola Benedetto, Luca Braia, Paolo Castelluccio, Giuseppe D’Alessandro, Roberto Falotico, Ernesto Navazio, Nicola Pagliuca, Mariano Pici, Giannino Romaniello, Luigi Scaglione, Alessandro Singetta e Gennaro Straziuso, il presidente del Comitato istituzionale per le Politiche del Lavoro, Giuseppe Maggio, i segretari regionali di Cisl e Uil, Nino Falotico e Carmine Vaccaro, e numerosi altri esponenti sindacali, i segretari di Fiom, Fim e Uilm, De Nicola, Troiano e Tortorelli, nei loro interventi hanno sottolineato le necessità di ridare al più presto prospettive al settore che sta subendo crisi di investimento.

 

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