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“La Bella e la Bestia” della compagnia InCanto al Cineteatro Don Bosco di Potenza

Canto, recitazione e danza s’intrecceranno sul palco del Cineteatro don Bosco nel musical La Bella e La Bestia. La compagnia potentina inCanto, dopo il sold out ottenuto nel 2014 con otto repliche di “Notre Dame: il musical” e le oltre 2000 presenze, lo scorso anno, con le sei repliche di “Giulietta e Romeo, dall’odio all’amore”, propone il musical ispirato al capolavoro Disney.

Il 18 e il 19 maggio con sipario alle ore 20.30 e il 20 maggio con sipario alle ore 17.30, in collaborazione con la scuola di danza Metamorfosi di Potenza, diretta da Michela Consolo, con le coreografie di Elena Apostolico, con la regia di Tonino Centola, coadiuvato sul palco da Antonio Roma, il pubblico si immergerà nella fiaba più amata di tutti i tempi. Il progetto scenografico è stato curato da Pino Visone con la collaborazione di Giovambattista Messina. I costumi sono stati realizzati dai due sarti Rosanna Salbini e Rocco Carucci. Le musiche, ricche di cori e numerosi effetti, sono state realizzate da Tony D’Onofrio, mentre il disegno delle luci e il service audio è affidato a Raffaele Perillo. I ragazzi saranno truccati dalla make up artist Simona De Rosa, mentre le acconciature saranno realizzate d Simone Salviulo e Valerio Fornarino. A completare il cast la voce narrante dell’attrice Isabella Urbano.
Il progetto del musical La bella e la Bestia è stato sostenuto da Bcc Basilicata e da altri sponsor. I biglietti sono acquistabili on line sul sito cineteatrodonbosco@mytickets.it, al botteghino del cineteatro don Bosco e presso la yogurteria “La dolce vita” (Piazza della Costituzione italiana 48).
Tutto ha inizio dalla tremenda maledizione che colpisce un giovane principe (nel musical Gabriele Picerno), troppo egoista e superbo per accogliere in casa una vecchia mendicante in cerca di ricetto. Ella in realtà era una fata che, per punizione, trasformò il principe in un’orribile bestia e tutti gli abitanti del castello in oggetti, destinati a perdere man mano ogni tratto di umanità. Solo se il principe avesse imparato ad amare e fosse stato amato entro il suo ventunesimo compleanno, l’incantesimo si sarebbe spezzato. Ma per molti anni nulla cambiò e il principe e il suo castello furono dimenticati. In un paesino vicino vive Belle (Monica Messina) una ragazza bellissima, romantica, appassionata di libri e sognatrice, con il padre Maurice (Giovanni Carucci), un inventore. Entrambi sono reputati matti dai compaesani poiché non pensano e non vivono come tutti gli altri. Nonostante ciò Gaston (Valentino Bianconi), un rozzo bullo del paese, desidera sposare Belle, che considera nient’altro che l’ennesima preda da conquistare e, anche se lei è renitente, spavaldo dice al suo fido e tonto seguace Letont (Vito Girelli) che Belle sarà sua moglie. Un giorno Maurice parte da casa per portare una sua invenzione alla fiera e, attraversando il bosco, smarrisce la via e viene attaccato dai lupi. Nel tentativo di rifugiarsi si imbatte nel castello incantato e qui incontra strane creature come l’orologio Din Don (Mario Carucci), la teiera Mrs Brick (Giusi Telesca) e la figlioletta Chicca (Federica Cufino), il candelabro Lumiere (Diego Sileo), la spolverina Babette (Claudia Picerno) e l’armadio Madame de la Cassette (Marialucia Nolè), tutti dotati di parola, intelletto e tanta simpatia. Ma la Bestia rende Maurice suo prigioniero poiché egli, per mantenere una promessa fatta a Belle, recide una delle preziosissime rose del principe. La rosa è un fiore importantissimo per la Bestia, poiché la caduta inesorabile dei petali di una rosa incantata scandisce il tempo che la Bestia ha per ritornare umana. Belle riesce a trovare suo padre e convince la Bestia ad imprigionare lei al suo posto. La vita al castello, dopo l’iniziale ostilità, diventa piacevole per Belle che da prigioniera inizia ad essere trattata come un’ospite: al castello tutti sperano che l’incantesimo possa essere spezzato. La Bestia comincia a mostrare il suo lato umano e decide di liberare Belle per permetterle di tornare da suo padre che è ammalato, ma Gaston si intromette nella storia e convince tutto il paese a dare la caccia a questa orribile e pericolosa creatura. C’è una vera battaglia: gli abitanti del castello lottando mettono in fuga i paesani, mentre Gaston trova la Bestia inerte e triste per la mancanza di Belle della quale ormai è innamorato. In lui si riaccende la forza quando Belle torna al castello: la sfida fra Gaston e la Bestia vede il prevalere di questa, che decide però di risparmiare l’avversario, a patto che egli vada via. Fingendo la ritirata Gaston vilmente ferisce la Bestia con un pugnale. Belle, disperata, riesce a dichiarare alla Bestia il suo amore proprio alla caduta dell’ultimo petalo della rosa. Allora la Bestia e tutto il castello tornano umani. Il lieto fine vede il trionfo dell’amore, quale unico modo per guardare oltre le apparenze e per diventare degli esseri davvero umani.

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