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La casa cava simbolo della città che vogliamo

“Quello che oggi vedete qui, nella casa cava, è il frutto di un intenso lavoro che ha visto insieme esperienza e creatività, artigianato e innovazione, enti pubblici e imprese private. È la sintesi di un modello di eccellenza che noi vogliamo rafforzare per disegnare un orizzonte diverso nella nostra città, un orizzonte capace di dare risposte concreta all’esigenza di modernità che arriva, soprattutto, dalle nuove generazioni”. Lo ha detto il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, intervenendo alla Casa Cava dove si sta svolgendo VeDrò, il laboratorio di pensieri fondato da Enrico Letta.

“Nelle prossime settimane – ha aggiunto Adduce – apriremo alla città questo luogo che deve diventare il simbolo del percorso di candidatura di Matera a capitale europea della cultura 2019. Per questa ragione ringrazio il presidente della Regione, Vito De Filippo, che attraverso il programma Visioni Urbane, un progetto di collaborazione orizzontale fra i creativi della Basilicata, ha voluto impegnarsi per questo centro. Un centro che, come tutti i Sassi, appartiene all’umanità, appartiene a tutti. E che per questa ragione deve trovare l’impegno di tutti a preservarlo. Purtroppo il vuoto assoluto di politica nazionale non ci aiuta, ma anzi desta grande preoccupazione”.

Il sindaco si è quindi soffermato sulle infrastrutture. “La nostra città è lieta di accogliere questi eventi. Ma dobbiamo evitare lagnanze sulle infrastrutture. Siamo una grande regione, e la nostra è una città grandissima che si trova al diciannovesimo posto in Italia per estensione di superficie. Siamo al contempo una città e una grande area rurale. Eppure sfido chiunque a trovare una città delle nostre dimensioni che ha un aeroporto a 40 minuti di distanza dal centro. Dobbiamo risolvere piuttosto in modo intelligente le questioni di rete per valorizzare i punti di eccellenza, per raggiungere nel minor tempo possibile l’aeroporto di Bari. Siete in un luogo che copre dieci mila anni di storia dell’umanità, in un patrimonio di inestimabile valore. Il progetto regionale Visioni urbane ha messo in moto una cosa straordinaria costruendo una proficua relazione fra la creatività e gli strumenti della burocrazia. Noi intendiamo proseguire su questo percorso. E aspettiamo con grande interesse i contributi che arriveranno da queste giornate di VeDrò”.

Intanto, stamane proprio Enrico Letta ha presentato il bando di concorso per il finanziamento delle start-up innovative fino a 1 milione di euro; lo ha fatto durante “VeDrò nuove imprese”, la manifestazione in corso a Matera organizzata da VeDrò, il think net trasversale promosso dallo stesso Letta, da Giulia Bongiorno, da Renata Polverini e da numerosi esponenti di maggioranza e opposizioni. Presenti alla tre-giorni anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Laura Ravetto, il capogruppo di FLI alla Camera, Benedetto Della Vedova, i deputati del PD, Francesco Boccia e Paola De Micheli, il parlamentare della Lega Nord, Raffaele Volpi, il governatore della Regione Basilicata, Vito De Filippo.

“L’iniziativa – spiega Letta – consiste in una business plan competition e premia le migliori idee imprenditoriali innovative ad alto contenuto di conoscenza. È un’occasione importante. Penso ai giovani, soprattutto, che spesso vedono deluse le proprie attese da un sistema che non premia il merito e la loro fame di proporre cose nuove”. “Questo Paese – aggiunge Laura Ravetto – ha bisogno di ossigeno e di nuove opportunità per i propri talenti. Siamo soddisfatti perché grazie a veDrò e a Innogest con questo bando di corcorso si potrà dare una piccola, ma significativa, risposta a tale bisogno”.

“Si tratta di un progetto che realizziamo insieme alla Innogest di Claudio Giuliano, il più grande fondo di venture capital italiano – spiega il presidente di veDrò Benedetta Rizzo – e attraverso Mbooster, la struttura dedicata alle start up innovative di Innogest. È rivolto a tutti coloro che hanno in mente idee nuove o ad alto contenuto tecnologico. Tra questi, studenti, ricercatori e giovani sul territorio italiano, tra i 18 e i 40 anni, oppure imprese in via di costituzione o già costituite da non più di un anno rispetto alla data di domanda”.

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