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La denuncia della CSAIL Basilicata sull’ultima indagine dei fondi europei

“Ci piacerebbe sapere se nel campione di ‘appena’ 800 lucani che sono diventati i nuovi testimonial della propaganda dell’ufficio stampa di regime attraverso l’indagine commissionata (e quindi pagata) dalla Regione sui fondi comunitari, ci sia stato almeno uno degli oltre 2mila agricoltori che attendono, da anni, il pagamento degli aiuti comunitari da parte dell’Arbea”. E’ il commento del Csail in una nota a firma del presidente Filippo Massaro, per il quale “i risultati dell’indagine sono sorprendenti, come sorprendente è la tesi che chi non riesce a percepire la capacità di impiegare i fondi europei non è europeista. Evidentemente, da non europeisti, ci permettiamo di far osservare ‘controcorrente’ che i fondi comunitari destinati sia alle infrastrutture come all’agricoltura o alla formazione-lavoro non hanno dato risultati, se è vero che gli indicatori economici principali, come ha confermato il recentissimo Rapporto Unioncamere della Basilicata, sono negativi. Abbiamo, pertanto, il diritto di sapere dalla SWG che ha realizzato l’indagine come è pervenuta alla conclusione che la maggioranza del ‘campioncino’ di lucani interpellati considera molto efficace la spesa comunitaria nella nostra regione. Noi del Csail abbiamo raccolto documentazioni di agricoltori delle aree rurali più interne, che a causa delle lungaggini burocratiche della Regione che sonnecchia e dell’inefficienza dimostrata in tanti anni dall’Arbea, hanno dovuto chiedere prestiti agli usurai e vivono con il rischio quotidiano di pignoramenti giudiziari. Anche questa volta l’ufficio stampa di regime l’ha sparata davvero grossa dimostrando tutta la sua consolidata incapacità professionale attraverso giudizi strani frettolosi e oggettivamente difficili da sostenere sul tasso di europeismo dei lucani sino a comprendere il motivo di questa catalogazione con la mancanza di informazione adeguata senza porsi il problema del perché e di che fine fanno i fondi pure destinati ad informare su Misure e Bandi. E’ dunque scontato che i lucani abbinino il film di Rocco Papaleo ai i fondi comunitari di cui ha beneficiato, mentre non possono abbinare le risorse Ue con la propria attività agricola. Fortuna che almeno si ha il coraggio morale di non nascondere quel 25% di insoddisfatti, e che per noi tra gli agricoltori che attendono sempre i Bandi 2011 del PSR sono sicuramente la maggioranza. Un consiglio: cambiare lo slogan con investiamo nel passato, quando si stava decisamente meglio”.

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