CronacaPuglia

La LILT di Lecce indice una raccolta firme per dire no al gasdotto Tap

gasdottoE’ critica la posizione della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori della Sede Provinciale di Lecce a riguardo del progetto TAP. Critica con conseguente rigetto. Le ragioni del rifiuto sono state affidate a due comunicazioni riprese dalla stampa e dai media nonché diffuse sui social network, specie sul sito della lega stessa (www.legatumorilecce.org). Il dibattito locale e la posizione di distanza dal progetto all’interno dei comitati spontanei autorganizzati e delle amministrazioni territorialmente toccate dal possibile passaggio del gasdotto (comune di Melendugno) sono costanti e in crescita, al pari del proseguimento dell’iter in sede governativa nazionale italiana e presso la Commissione Europea. I tempi stringono; la data utile per far arrivare al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare le osservazioni sul gasdotto TAP è il 10 novembre. Ma il grido di protesta non deve essere indirizzato solo verso il Ministero, ma a tutto il governo e ai Ministeri, tutti competenti, perché la tematica è trasversale e tocca molti ambiti (salute, lavoro, economia, integrazione, ambiente, ecc.)

Il Gasdotto TAP propone un modello di approvvigionamento energetico di tipo fossile, che contrasta con l’opzione ‘green economy’, basata sullo sviluppo e sull’impiego delle fonti di energie pulite e rinnovabili e quindi meno impattanti. Non è neppure una priorità del Paese, dato che l’ENI ha chiuso recentemente il gasdotto del suo polo siciliano di Gela, a fronte di una domanda interna inferiore all’offerta disponibile. Opere come il gasdotto TAP comportano un esborso notevole di finanza pubblica (soldi di tutti!) necessaria a sostenere i rischi d’impresa (copertura statale, garanzia pubblica per i prestiti bancari, assunzione degli oneri per le grandi infrastrutture). Quindi, è opinione fondata quella espressa da una fetta grandissima di territorio (cittadinanza, esponenti politici e sindacali, amministratori, terzo settore, ecc.) che deve rientrare nelle valutazioni e nelle decisioni, le stesse che hanno poi una ricaduta locale, ad ampio spettro.

Per tutte le ragioni citate, la LILT di Lecce ha deciso di promuovere una intensa campagna di informazione e sensibilizzazione delle popolazioni salentine, aprendo le sue 28 sedi sparse sul territorio provinciale per iniziare una raccolta firme per la tutela del’ambiente e della salute nel Salento, e per ribadire il proprio “No” al gasdotto TAP.

 

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