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La Procura di Bari chiede il sequesto di 5 mln di euro per la truffa su carrelli e vassoi all’ospedale Di Venere di Bari-Carbonara

La Procura di Bari ha chiesto il sequestro preventivo di 5 milioni di euro per la presunta truffa sulla fornitura di carrelli e vassoi per la somministrazione dei pasti nell’ospedale Di Venere di Bari-Carbonara (Bari), risalente a quasi dieci anni fa.
Quattordici gli indagati, fra cui l’ex direttore generale della Asl di Bari Lea Cosentino – ribattezzata ‘lady Asl’ – dirigenti e funzionari Asl e imprenditori, accusati a vario titolo di frode in pubbliche forniture, truffa aggravata, falso materiale e ideologico. Stando alle indagini avviate nel 2007 e finite nei mesi scorsi sulla scrivania del procuratore aggiunto Roberto Rossi, la dirigenza della Asl di Bari avrebbe indebitamente deliberato l’estensione al Di Venere dell’appalto affidato ad una ditta napoletana, la EP spa, per l’ospedale San Paolo, senza bandire una gara. Avrebbe inoltre pagato più carrelli e vassoi di quelli necessari con relativo danno all’ente.

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