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La Sel di Pisticci e Marconia presenta una petizione contro i ticket

I diritti fondamentali contenuti nella Carta Costituzionale, tra cui il diritto alla salute, sono sacri e inviolabili e ogni governo regionale ha il dovere di attuare una politica sanitaria che tuteli la salute dei cittadini a prescindere dalle esigenze economiche. Ogni scelta, quindi, deve andare nella direzione giusta per assicurare il miglior livello possibile di prevenzione e cura. Eventuali vincoli di bilancio o esigenze di riduzione della spesa sanitaria, invece, devono essere realizzate attraverso una razionalizzazione del sistema sanitario che, superando la logica delle forti lobby, riduca sprechi e privilegi e riveda le nomine delle dirigenze, nonché i criteri con cui vengono stipulate le convenzioni con strutture sanitarie private che spesso provocano un ingiustificato aumento della spesa regionale. Partendo da questa importante premessa, i circoli SEL di Pisticci e Marconia ritengono che l’introduzione del ticket sanitario rappresenti una grave minaccia del diritto alla salute costituzionalmente sancito e fanno rilevare che i costi della crisi economica sono sempre addossati sui cittadini, costretti a pagare un servizio, che dovrebbe essere garantito a prescindere dalla condizione economica. “Al contrario, la Giunta Regionale di Basilicata, -si legge in una nota dei vendoliani di Pisticci-Marconia- poco attenta al bisogno di cure dei cittadini, in attuazione di quanto previsto dall’art. 19, Ticket per assistenza farmaceutica ed ambulatoriale, della legge regionale n.17 del 4 agosto 2011 (Assestamento Bilancio di Previsione 2011), con delibera n. 1351 del 20 settembre 2011 ha sia rideterminato l’importo del ticket sulla specialistica che introdotto il ticket sulla farmaceutica. La scelta di rimodulare il ticket sulla specialistica, introdotto dal Governo Nazionale, è iniqua, ingiusta e penalizzante per il ceto medio e le fasce più deboli, in quanto l’importo è determinato dal valore della prestazione e non dal reddito del cittadino.” SEL pertanto chiede pertanto l’abrogazione dell’attuale normativa e la rimodulazione del ticket in base al reddito, sia sulla farmaceutica che sulla specialistica, come hanno già fatto altre Regioni e che siano esclusi dal pagamento i nuclei familiari con un reddito inferiore a 36 mila euro e, in aggiunta alle categorie esenti previste dalle norme nazionali, quelle a maggior disagio quali i lavoratori in mobilità, cassa integrazione straordinaria, cassa integrazione in deroga ed altre categorie da individuare con i sindacati. Romaniello sottolinea che “la petizione rappresenta la prosecuzione dell’iniziativa avviata da SEL che in Consiglio ha votato contro l’introduzione dei ticket in quanto si tratta di un’autentica tassa sulla salute che non tiene conto delle condizioni di reddito delle famiglie e delle categorie sociali più deboli. In altre Regioni governate da maggioranze di centrosinistra la modulazione dei ticket è avvenuta invece in base al reddito ed è quello che intendiamo proporre”. Sinistra Ecologia Libertà si mobilita contro i ticket sanitari ed organizza in questi giorni a Pisticci, Marconia e Tinchi dei sit-in per raccogliere le firme per abrogare la “tassa sulla salute”.

(Giuseppe Coniglio)

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