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La Uilm punta sulla Sata di Melfi per la produzione della Jeep Renegade

“Non importa quello che gli altri dicono, che Melfi diventi uno stabilimento a marchio Jeep per noi rimane un sogno, o perché no un obiettivo a cui puntare. Non tolleriamo che qualcuno ci accusi di voler distruggere lo stabilimento, che in questi anni abbiamo cercato di proteggere e far crescere, perché da lì prende il via la nostra storia umana prima che sindacale”. Così si è espresso il segretario regionale della Uilm, Marco Lomio.
“Se in questi anni c’è stato qualcuno che ha creduto che lo stabilimento di S. Nicola di Melfi non fosse destinato ad essere solo una parentesi breve della storia della Basilicata, questa è stata la Uilm. – ha continuato Lomio – Abbiamo invocato alla responsabilità quando occorreva richiamare tutta la caparbia abnegazione di cui solo un popolo che ha scritto nel proprio dna il lavoro e il senso del dovere quali caratteri distintivi, può farsi portatore. Ma, così come siamo stati caparbi nel proteggere questo stabilimento nei momenti difficili, è con lo stesso feroce attaccamento alla nostra regione che vorremmo veder rifiorire lo stabilimento. A chi ha pensato che chiedere che Melfi diventi uno stabilimento Jeep fosse solo una provocazione, oggi rispondo cercando di raccontare quello che abbiamo in mente. Se Melfi è riuscita a produrre la Renegade, un Suv apprezzato dall’esigentissimo mercato americano abituato a modelli altamente tecnologici e con finiture di pregio, perché non ipotizzare un percorso che stringa definitivamente il rapporto con il mercato americano?”

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