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L’aerospazio traina le relazioni commerciali tra Puglia e Stati Uniti

Gli Stati Uniti si confermano un partner commerciale strategico per la Puglia. Nei primi sei mesi del 2019, le vendite di merci pugliesi verso gli USA hanno riagganciato il trend di crescita, aumentando di 25 punti percentuali, mentre la crescita a livello nazionale è stata del 6,1%. In termini assoluti la Puglia nel 2018 ha venduto merci verso questo Paese per più di 715 milioni di euro: un volume d’affari che rappresenta da solo quasi il 9% dell’intero fatturato export pugliese. Ma anche la domanda di investimenti di gruppi statunitensi in Puglia nel ciclo 2014-2020 ha toccato i 120 milioni di euro.

È quanto è emerso nel corso del Forum internazionale “Business Focus USA”, che si è svolto al padiglione 150 della Fiera del Levante, organizzato da Regione Puglia (Sezione Internazionalizzazione) con il supporto di Puglia Sviluppo.

“Quattro società statunitensi, grazie alle agevolazioni dei Contratti di Programma regionali, stanno creando lavoro e sviluppo in Puglia”, ha sottolineato l’assessore regionale allo sviluppo economico Cosimo Borraccino nel corso dell’incontro. Il forum è stato aperto dalla relazione di Matthew Hilgendorf, Consigliere Commerciale dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia, e sono intervenuti i rappresentanti di Amcham-American Chamber of Commerce in Italy, dell’Ice Agenzia, di associazioni di categoria, della Sace e del mondo imprenditoriale.

“Società pugliesi, britanniche e americane stanno collaborando per la realizzazione dei progetti legati all’aeroporto di Grottaglie – ha aggiunto l’assessore – Com’è noto lo scalo tarantino già utilizzato come “Test Bed” di aeromobili a pilotaggio remoto, diventerà anche il primo spazioporto in Italia, pronto ad accogliere i voli suborbitali ed il lancio di microsatelliti. Dalla Puglia dunque si aprono nuovi scenari per i voli in assenza di gravità che potranno far viaggiare merci, ma anche turisti spaziali. Progetti che aprono nuove collaborazioni con multinazionali statunitensi”.

Con un interscambio (esportazioni più importazioni) che vale 1,339 miliardi euro. Nel 2018 gli Stati Uniti sono stati il quarto partner della Puglia per le esportazioni e il terzo per le importazioni. Il settore trainante è l’aerospazio, e accanto al player principale, Leonardo, che realizza componentistica per la Boeing, investirà in Puglia anche la GE Avio, che realizzerà due progetti per 94,5 milioni di euro totali. Il primo a Bari, interamente dedicato alla ricerca (per  oltre 29,2 milioni di euro), riguarda il controllo di futuri propulsori aeronautici avanzati da impiegare anche per i droni; l’altro a Brindisi (del valore di oltre 59,3 milioni di euro), è dedicato alla realizzazione di celle di lavorazione completamente automatizzate per la produzione di turbine a bassa pressione con componenti ad elevato contenuto tecnologico. Sempre a Brindisi saranno realizzati anche impianti per tecnologie innovative di riparazione di motori aerospaziali.

Sta investendo in Puglia un’altra società statunitense: Experis Srl con un progetto di ricerca e sviluppo che vale più di 3,8 milioni di euro. Il programma riguarda nuove tecnologie applicate alle reti ottiche a banda ultralarga.

Infine investe oltre 27 milioni di euro anche “Vetrerie Meridionali S.p.A. del gruppo statunitense “O-I”. Il progetto riguarda l’installazione di un nuovo forno fusorio, il parziale rinnovamento delle linee produttive a valle dello stesso, con ampliamento della capacità produttiva ed ampliamento della capacità di stoccaggio e movimentazione, la ricerca e la conseguente definizione ed installazione di nuove ed innovative tecnologie per la riduzione dell’impatto ambientale.
Sotto il profilo delle merci, le relazioni commerciali tra Puglia e Stati Uniti sono caratterizzate per più di metà del valore dell’export pugliese verso questo Paese (ben 394,5 milioni di euro), dalle vendite di “altri mezzi di trasporto” categoria che include gli aeromobili, veicoli spaziali e relativi dispositivi, seguono i macchinari e apparecchiature (più di 91,3 milioni di euro), i prodotti alimentari (per quasi 57 milioni di euro), i mobili (per 47,6 milioni), prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (per 41,6 milioni di euro). (Fonte: elaborazioni Ice – Agenzia su dati Istat).

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