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L’appello di Emiliano e Zaia a votare “si” al referendum del 17 aprile

“Queste sono le uniche trivelle che vogliamo!” La battuta è dei presidenti della Regione Puglia Michele Emiliano e della Regione Veneto Luca Zaia, immortalati con cavatappi alla mano insieme al Vinitaly di Verona, il più grande salone internazionale di vini e distillati. I consigli regionali di Puglia e Veneto sono infatti tra i promotori, insieme ad altre sette regioni, del referendum del 17 aprile a tutela del mare contro le trivelle, e i due governatori non hanno voluto far mancare il loro appello pubblico a votare SI.
“Puglia e Veneto – ha detto Emiliano – si sono incontrate a Venezia già nel 2012, con i presidenti dei Consigli regionali, proprio per fermare le trivelle nel mare. E ancora oggi questo rapporto continua, cambiano i presidenti, cambiano i soggetti politici, ma rimane il gemellaggio tra le due regioni che, insieme a tante altre, si battono a tutela dell’Adriatico che è la nostra stessa vita. Dopo anni di mobilitazioni speravamo di essere riusciti a fermare le trivellazioni nelle 12 miglia, ma purtroppo lo Sblocca Italia ha riproposto la questione e abbiamo dovuto ricorrere al Referendum in mancanza di dialogo con il Governo. Grazie al Referendum il Governo è tornato indietro su cinque punti su sei, e abbiamo bloccato una parte delle trivellazioni entro le 12 miglia. Adesso si tratta di andare a votare il 17 aprile per costringere i petrolieri a togliere le vecchie piattaforme che sono lì abbandonate nelle 12 miglia e ad attuare tutte le procedure necessarie a chiudere questi impianti nella fase in cui sono più pericolosi per l’ambiente. Avere tolto il termine delle concessioni significa invece aver fatto solo un regalo ai petrolieri. Non è vero che il Referendum non serva a nulla. Serve eccome, perché costringerà i petrolieri a togliere tutte le piattaforme che man mano vanno ad esaurimento. Perché questo è nell’interesse pubblico. Dunque invito tutti a votare SI il 17 aprile, soprattutto ad andare a votare molto presto, per spingere il quorum.
Il raggiungimento del quorum è un obiettivo davvero molto difficile – ha sottolineato il presidente pugliese – molta gente non sa nemmeno che domenica si vota. Se si raggiungesse? Sarebbe il segno dell’irruzione della Provvidenza nella storia. È talmente difficile il raggiungimento del quorum che lo stesso Governo ha fatto una riforma costituzionale per abbassarlo. Tutto può succedere, in ogni caso saranno milioni gli italiani ad andare a votare e questo è un grandissimo successo. Così come le Regioni hanno già vinto cinque a zero sul Governo, che solo grazie al Referendum, ha dovuto fare una prima marcia indietro. Adesso resta un ultimo passo da compiere, con il voto di domenica, per riaffermare l’interesse di tutti contro gli interessi di pochi”.

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