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L’assessore Dario Stèfano solidale con i lavoratori Ilva

L’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Dario Stefàno, in una nota, ha espresso tutta la sua preoccupazione per il futuro dello stabilimento Ilva: “Morire di cancro o morire di fame? Non possiamo rassegnarci a credere che l’alternativa di Taranto si possa giocare intorno a questo interrogativo kafkiano, che pure tende ad affiorare facilmente sulle labbra di chiunque provi ad indossare i panni degli operai del più grande colosso dell’acciaieria europeo. Abbiamo, piuttosto, l’obbligo, morale ma anche politico, di credere che ci sia una chance di riscatto per un territorio lacerato da quel falso mito della modernità che ha considerato – troppo a lungo – l’ambiente una risorsa infinita e le esigenze della produzione industriale priorità irrinunciabili e mai discutibili. Una chance che sappia coniugare ambiente e industria, salute e lavoro.

Allo stesso modo la nostra solidarietà deve andare anche a quel territorio che vuole riscattare il diritto alla salute e ad una qualità dell’ambiente, quali ingredienti essenziali del proprio percorso di crescita. Anche l’agricoltura, e con essa la pesca o la stessa mitilicoltura, i produttori tarantini e non solo – penso all’area brindisina – hanno patito per almeno 40 anni una ottusa superficialità nella gestione dell’impatto ambientale dei processi industriali. Una sofferenza che ha portato, anche, alla chiusura di numerose aziende zootecniche e lattiero-casearie, alla dismissione di esperienze produttive che hanno vissuto la violenza di anni ed anni di disattenzione, senza averne colpa o responsabilità. Penso all’orrore di dover assistere alla distruzione di tonnellate e tonnellate di cozze tarantine a causa della diossina.

Lo spiraglio nella nebbia: il lavoro di questi anni è andato nella direzione di riambientalizzare i processi produttivi, di rendere sostenibili da un punto di vista ambientale, ed è stato un lavoro importante. Storico.

Ora all’azienda tocca relazionarsi con la Magistratura per spendere ogni sforzo utile a tenere insieme le diverse esigenze: quella della continuità dei processi produttivi con quella – sacrosanta – della sostenibilità ambientale degli stessi. Il diritto al lavoro con il diritto – irrinunciabile – ad un ambiente sano. Alla Regione tocca tallonare il governo affinché la questione Taranto divenga finalmente questione nazionale e quel piano di bonifiche definitivo, abbia la garanzia di tutte le risorse necessarie. E si faccia bene, presto e con tutte le debite attenzioni”.

 

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