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L’Associazione Area Sud a favore dello sviluppo della Val d’Agri

“Pensavamo che le celebrazioni degli eventi storici riferiti al Risorgimento Lucano con le iniziative di Moliterno, Montemurro e Corleto Perticara fossero definitivamente concluse, invece dobbiamo registrare la ripresa di ‘moti carbonari’ non più intorno all’unità nazionale, ma intorno all’unità della politica, delle istituzioni e delle imprese della Val d’Agri sull’affare petrolio. Il riferimento è alla improvvisa e ancora sotterranea ripresa dell’attività dell’Associazione Area Sud, Associazione ‘Ricerca Energia Ambiente per uno Sviluppo Umano Duraturo’, nata nel 2008 a Marsiconuovo, dove ha sede, e che dopo un periodo di sonno, sembra avviata a riprendere il proprio interesse sul patrimonio petrolifero valligiano e del Sauro. Sia chiaro, da parte nostra non c’è alcun atteggiamento di gelosia e tanto meno di prevenzione rispetto ad iniziative che, come si legge dal sito storico di Area Sud, si propone di favorire, in una prospettiva di solidarietà sociale, lo sviluppo locale con messa a sistema e valorizzazione delle potenzialità del territorio della Val D’Agri, focalizzando l’attenzione sull’uomo e l’appropriazione del proprio futuro. Queste umanitarie elargizioni si concretizzeranno ?

Quello che non ci convince – spiega Filippo Massaro – è innanzitutto il metodo prescelto dai promotori e sostenitori, tra i quali risultano persino l’ex ministro venezuelano Reinaldo Figuerado, esperto in problemi di sfruttamento petrolifero e funzionari della società Petroleos de Venezuela, vale a dire uomini, questi ultimi, che hanno da sempre fatto grossi affari sul petrolio. Se l’obiettivo infatti è quello di stimolare il dibattito interdisciplinare tra scienza, tecnologia, innovazione, economia e società al fine di promuovere interscambi ed approfondimenti nella ricerca di un percorso originale per raggiungere uno sviluppo umano duraturo e sostenibile nel nuovo quadro della mondializzazione, perché non farlo alla luce del sole, e senza selezionare gli invitati agli incontri ‘carbonari’ a Marsiconuovo e alla Regione sia tra politici regionali e locali, tra gli amministratori che tra categorie sociali e professionali? E ancora, perché escludere movimenti, comitati, associazioni della società civile, come il Csail, che non certo da oggi hanno dato ampia prova di affrontare questi temi senza ‘padrini’ e sponsor?

Soprattutto in questa fase di stallo del Memorandum d’Intesa sul petrolio non vorremmo che qualcuno, dietro obiettivi nobili, puntasse a togliere le castagne dal fuoco al Governatore-sceicco De Filippo, alle prese con l’atteggiamento di chiusura del Ministro Tremonti a non aprire la cassaforte di Governo e con la crescente protesta dei cittadini dei comuni petroliferi.

E contestualmente non vorremmo – conclude Filippo Massaro – che si offrisse una mano all’Eni a far passare i progetti di ampliamento del Centro Oli di Viggiano e dell’attivazione di nuovi pozzi per estrarre di più…., tentando di convincere la gente e i Comuni che la nuova tecnologia, magari sulla base dell’esperienza venezuelana, risolva tutti i problemi di impatto ambientale e legalità, sul territorio e sulla salute dei cittadini. Si tratta non tanto di applicare il vecchio e sempre attuale detto popolare che ‘a pensare male non si fa mai peccato’, quanto piuttosto di capire quali sono i reali interessi di un’Associazione che per la presenza di professionisti, amministratori e politici, molti dei quali da sempre collusi e legati all’Eni, rischia di trasformarsi in un comitato di affari.

 

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