CronacaPuglia

Le dichiarazioni di Emiliano sulla vicenda Xylella

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, con riferimento alla questione Xylella, ha dichiarato: “Oggi chiederò alla Procura di Lecce di essere sentito come persona offesa dal reato per indicare documenti, fonti di prova e argomenti che necessitano di approfondimento istruttorio. Chiederò inoltre di acquisire formalmente copia del decreto di sequestro preventivo e degli atti sui quali quest’ultimo è fondato e dove non sussiste più il segreto istruttorio ai sensi dell’articolo 329 cpp”.
“Si tratta – ha aggiunto Emiliano a margine dell’incontro odierno in prefettura a Lecce – di un meccanismo molto particolare, nel quale il Procuratore, nel più stretto rispetto del segreto istruttorio, può in qualche modo consentire alla Pubblica Amministrazione di comprendere fino in fondo il significato dell’inchiesta ed eventualmente creare quel principio di leale collaborazione, che prevede che noi ci si attivi per evitare che possibili patologie di natura amministrativa possano ripetersi, se si sono verificate.
È una cosa del tutto normale che i magistrati, tutelando il segreto istruttorio, collaborino alla risoluzione da parte della Pubblica Amministrazione, dei problemi che hanno trovato.
Trasmetteremo i documenti all’Unione Europea, dopodiché se gli alberi sono sotto sequestro, non si possono toccare. E siccome la magistratura italiana è notoriamente fatta di persone serie e responsabili e, nel caso specifico, abbiamo magistrati di eccezionale valore, che hanno firmato il decreto di sequestro preventivo, io mi sento tranquillo di essere parte di un Paese nel quale il Governo, la Magistratura e la Regione si muovono all’unisono, secondo una logica che evidentemente non può essere distonica”.
E da ultimo ha aggiunto: “Sebbene abbia augurato giorni fa agli indagati di poter rapidamente chiarire la propria posizione, giacché qualcuno si è dispiaciuto della mia mancata solidarietà, colgo l’occasione per dire che io in vita mia non ho mai chiamato al telefono un indagato per dare la mia solidarietà in contrapposizione al lavoro della magistratura. Non mi è mai successo, non credo che mi succederà mai”

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