BasilicataCultura

Lella Costa apre la stagione teatrale materana 2010/2011

Carlo Abbatino

Lella Costa apre la stagione teatrale materana dell’Associazione Culturale “Incompagnia”curata da Francesca Lisbona e Rebecca Raponi. Lo fa ricevendo il pubblico, nel foyer  dell’androne del Teatro Duni,  ed  i giornalisti in anteprima al suo spettacolo “Ragazze nelle lande scoperchiate del fuori”  a cura di Rebecca Raponi e Francesca Lisbona. La presentazione della Costa e’ affidata al giornalista Sergio Palomba e  Rebecca Raponi.  Così Palomba in apertura: “L’artista è nota non solo al pubblico teatrale  ed in questa conferenza, programmata  in modo informale è a completa disposizione del pubblico per avvicinarsi sempre più al pubblico”. La Raponi , sottolinea il successo ottenuto  dagli abbonamenti, un centinaio, fatti  registrare dai giovani materani ed  il contributo del cinquanta per cento messo a disposizione della Provincia di Matera. Siamo contenti  di questo risultato che valorizza il settore teatrale. Abbiamo voluto evitare il distacco che esiste tra l’attore sul palco e il pubblico e Lella ha accettato volentieri. Un’attrice famosa per i suoi monologhi”. Lella Costa condivide questo fare e dice: “Mi piace unirmi all’entusiasmo e alla politica che interviene a favore dei giovani ed è un segno meraviglioso. Un segno in controtendenza che arriva  nel giorno in cui gli operatori culturali protestano per i tagli imposti al settore dal governo Berlusconi. Una scelta paradossale e dolosa in un periodo in cui si riscontra una forte richiesta di teatro nel nostro Paese, sopratutto di quello sperimentale” Lella tiene tanto al rapporto con il pubblico: Il mio camerino è sempre a disposizione  e questo è l’omaggio straordinario che il pubblico può fare all’attore. Lo spettacolo, un monologo, è la mia ultima fatica. Importante è dare  una parola al femminile che gridano richieste di attenzioni . Dopo aver rivisitato l’Amleto, da gennaio del 2009 sono in giro per i teatri italiani con questo nuovo lavoro ispirato ad un altro classico, Orfeo ed Euridice. Ho scelto un altro capolavoro della letteratura classica perchè credo che oggi non sia il caso di scrivere qualcosa di nuovo. In questi ultimi anni ho scelto i classici perché è difficile e improbabile trovare  nuove trame e non me la sento di mitizzare cose nuove.  Ritengo che sia opportuno  guardare i testi antichi in chiave moderna . L’attualità nostra, italiana, è avvilente . Il teatro deve accaparrarsi qualcosa di contemporaneo e i contenuti sono facoltativi. Quello che presento questa sera “Ragazze” con il sottotitolo estratto da un verso di Italo Calvino, “Nelle lande scoperchiate del fuori” fa pensare ad un testo dedicato alle donne.  In realtà nel monologo affronto il rapporto tra uomo e donna, che molto spesso sfocia nelle incomprensioni. La donna che emerge in questo spettacolo non è una donna univoca. Ci sono alcune cose in cui vale la pena di ragionare. E sono felice di avere a teatro tanti giovani, perchè in queste occasioni, hanno la possibilità di apprezzare meglio i testi che vengono imposti sui banchi di scuola e che possono sembrare noiosi.”

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