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Lettera del vescovo della Diocesi di Tricarico per l’emergenza coronavirus

Carissimi fratelli e sorelle,
ho sentito il bisogno di scrivere questa lettera per accompagnare con tono più confidenziale il Decreto da poco pubblicato e condiviso da tutti i Vescovi della nostra regione Basilicata. Le norme che siamo stati costretti a emanare sono norme dovute in seguito al Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, entrato in vigore oggi.
Si tratta di un provvedimento preventivo che sospende, fino a Venerdì
3 aprile 2020, su tutto il territorio nazionale “le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri”. Tra le “cerimonie religiose” sono incluse le Sante Messe e le esequie. Come rilevato dal Comunicato della Conferenza Episcopale Italiana, si tratta di un passaggio fortemente restrittivo, la cui accoglienza incontra sofferenze e difficoltà nei vescovi, nei sacerdoti e nei fedeli.
Tutti stiamo sperimentando in queste ore il disagio per queste norme, tuttavia le accogliamo con spirito di responsabilità che già in altre emergenze abbiamo dimostrato come Chiesa e lo facciamo in vista della tutela della salute pubblica e quindi del bene comune. Il tempo liturgico della Quaresima che stiamo vivendo, ci offre lo sfondo sul quale collocare
questo momento di afflizione; iniziando l’itinerario quaresimale il
Mercoledì delle ceneri sono risuonate queste parole del profeta Gioele: “Tra il vestibolo e l’altare piangano i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano: <<Perdona, Signore, al tuo popolo e non esporre la tua eredità al ludibrio e alla derisione delle genti>>. Perché si dovrebbe dire fra i popoli: <<Dov’è il loro Dio?>>. Il Signore si mostra geloso per la sua terra e si muova a compassione del suo popolo.” (Gioele 2, 17-18).
Forse ci sono sempre sembrate parole lontane nel tempo e attribuibili a scenari lontani da noi, oggi, invece in questo momento sentiamo di averle nel cuore e diventa l’invocazione di un cuore angosciato che fa appello all’amore misericordioso di Dio Padre, che certamente piange con i suoi figli, perché abbia fine questo momento di morte, malattia, angoscia,
confusione e si possa ritornare alla vita di ogni giorno, magari passando attraverso la serena letizia pasquale, presi per mano dal Risorto che ci guida alla vita nuova. E’ un momento di grande privazione e di vuoto, ma noi ministri ordinati che continueremo a celebrare se pur in privato l’Eucarestia, sentiremo forte quando saremo all’altare il vostro calore fraterno, popolo santo di Dio,non assente per indifferenza ma per necessità e ci ricorderemo che l’Eucarestia non è mai “privata”, nemmeno quando non c’è assemblea e continueremo a dire: “Il Signore sia con voi” convinti che lo Spirito sussurrerà questa voce al vostro cuore di popolo regale e che voi ci benedirete rispondendo: “E con il tuo spirito”, con la consapevolezza che la preghiera di pastori e popolo insieme,attraverserà le nubi e arriverà al cuore di Cristo, sempre pronto a intercedere per noi presso il Padre,
che rinnoverà il Suo legame d’amore: “…io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.” (Mt 28, 20).
In questo passaggio di assenza di preghiera liturgica comunitaria, riscopriamo la preghiera domestica, se non ce l’abbiamo, sarà l’occasione di allestire in casa l’angolo della preghiera, un luogo dove la famiglia si ritrova
intorno a un Crocifisso, o a una icona, o alla Bibbia aperta, per un breve ascolto della Parola di Dio e una preghiera che abbia il profumo della comunione familiare, “Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro.” (Mt 18,20).
Sono certo che questa sofferta perseveranza ci restituirà più gioiosi e assidui alla vita liturgica comunitaria. Alla luce di queste disposizioni siamo costretti a modificare anche gli appuntamenti della nostra agenda pastorale, pertanto rimandiamo a data da destinarsi i due appuntamenti della verifica delle linee pastorali diocesane previsti per Domenica 15 marzo 2020 allo Scalo di Garaguso e Domenica 22 marzo 2020 a Stigliano.
Annulliamo gli Esercizi spirituali per i laici, la situazione attuale non con
siglia spostamenti in gruppo per cui meglio non rischiare.
Anche per la Giornata diocesana dei giovani si troverà in seguito una collocazione possibile. Alla Santa Madre di Dio, Madre della Chiesa e Consolatrice degli afflitti, affidiamo il nostro cammino personale e comunitario. Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o vergine gloriosa e benedetta.
A tutti giunga un fraterno saluto di pace!
Il vescovo Giovanni

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