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L’UGL chiede la bonifica del territorio lucano

“L’UGL Basilicata chiede al Presidente della Provincia di Matera, dott. Franco Stella, di stipulare un protocollo per gettare le basi affinché avvenga la bonifica complessiva di tutto il territorio, attraverso lo smantellamento dei residui in amianto presenti nei vari comuni, e la promozione della produzione di energia da fonti rinnovabili, così creando una buona occasione di sviluppo occupazionale”. Lo chiede il segretario regionale dell’UGL Basilicata metalmeccanici, Giuseppe Giordano, per il quale “vuole essere un grido d’allarme, una sensibilizzazione alle Istituzioni ed ai governi che dirigono la nazione intera se pur in una fase di federalismo non si può sottacere sull’incolumità del popolo: in Italia, per amianto ci sono più 4.000 morti all’anno e migliaia sono i malati. Questo è il bilancio che ogni anno contiamo, una vera strage che avrà il suo picco massimo attorno al 2015–2020, causa la peculiarità della malattia. Per il sindacalista “ a causa della crisi economica diminuiscono i posti di lavoro (2 milioni di posti in meno), ma l’Italia continua a mantenere in Europa il triste primato dei morti sul lavoro. I dati Inail registrano ogni anno la mattanza operaia e le cifre della guerra non dichiarata fra capitale e lavoro, nel 2010, sono state di 980 morti e i 775.000 infortuni con circa 200.000 invalidi. Cifre per difetto, perché nelle statistiche non rientrano i morti post-ospedalizzati, quelli in itinere, i lavoratori in nero e gli immigrati irregolari, oltre alle tante vittime di malattie professionali. Per l’amianto e altre sostanze cancerogene – prosegue il segretario UGL, Giordano – migliaia di lavoratori e cittadini sono condannati a morte e si spengono in silenzio, nell’indifferenza del governo e delle istituzioni nazionali e locali. Nei primi mesi del 2011 si registra un aumento di circa il 20% di morti ed infortunati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Vi sono associazioni anche locali – conclude l’esponente UGL – che lottano continuamente per sollecitare più attenzione da parte delle istituzioni, ma nulla si muove. Considerato che a nessuno interessa trovare le giuste ed opportune soluzioni per salvaguardare coloro che hanno già subito il rischio da amianto e per prevenire da ulteriori rischi sia per coloro che continuano a lavorare, iniziamo dalla provincia di Matera. I costi pubblici per queste soluzioni sarebbero ben più inferiori rispetto a quelli che si possono e si devono trovare per riportare nel ns. paese condizioni di lavoro ed ambientali di pura e vera normalità, al passo di tanti altri paesi industrializzati che su queste materie investono molto più del nostro”.

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