CronacaPuglia

Manager salentina ai domiciliari per aver commercializzato farmaci contraffatti

C’è anche una donna salentina tra i tre manager arrestati dai Nas di Latina, accusati di avere commercializzato volutamente un farmaco per bambini contraffatto, non solo inefficace, ma anche pericoloso per la loro salute. Ai domiciliari è anche Maria Gabriella Carluccio, di Maglie (LE), manager della casa farmaceutica produttrice, la ‘Geymonat’ di Anagni. Il farmaco incriminato è l’Ozopulmin, medicinale per la cura di affezioni respiratorie di lattanti e pargoli, ritirato dal mercato nel 2011.

Oltre alla manager salentina, sono finiti in manette Marco Bonifacio, di Brescia, e Giancarlo De Angelis, di Anagni, raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Frosinone, Annalisa Marzano, su richiesta del sostituto procuratore Adolfo Coletta. Il farmaco incriminato, stando alle indagini dei Nas, eseguite in stretta sinergia con l’“Agenzia italiana del farmaco” e l’“Istituto superiore di sanità”, sarebbe stato commercializzato su scala nazionale, nonostante fosse stato deliberatamente contraffatto e, pertanto, pericoloso per la salute dei pazienti.

Per assicurare la continuità del prodotto nelle farmacie e scongiurare il crollo della clientela, dopo la perdita del principio attivo in seguito al mancato accordo commerciale con la ditta fornitrice, i tre manager avrebbero inserito nel medicinale una sostanza ‘simile’ al principio attivo necessario che, sebbene farmaceuticamente inefficace, è in grado di simularne la presenza. Così facendo, quindi, i pazienti, per lo più bambini e neonati, assumevano un farmaco inidoneo allo scopo terapeutico, che avrebbe potuto procurare loro un aggravamento dei problemi respiratori. Stando alle indagini dei Nas di Latina, la manager di Maglie ed i suoi colleghi si sarebbero dapprima procurati dalla Francia il ‘sostituto’ del principio attivo, per poi sviare le analisi obbligatorie per legge, con un metodo alternativo a quello riconosciuto, ma comunque in grado di assicurare una falsa positività del principio attivo nel farmaco. Gli arrestati, nei prossimi giorni, compariranno davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia.

 

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