CronacaPuglia

Manfredonia, ‘escamotage’ di una ragazza bulgara per liberarsi del suo fidanzato

Curiosa ‘trovata’ di una ragazza bulgara, residente a Manfredonia, per liberarsi della morsa del suo fidanzato. La giovane ha messo in scena un finto rapimento, riferendo al suo ragazzo di essere stata sequestrata; il tutto per trascorrere delle serate in compagnia di vecchi amici a San Severo. L’episodio risale al 4 febbraio, quando il fidanzato si presenta in commissariato per denunciare la scomparsa della convivente, al terzo mese di gravidanza, con la quale si era sentito fino alle 17. In quel momento arriva la telefonata choc: la ragazza chiama il fidanzato, piangendo e fingendo di essere impaurita, chiede aiuto, sostenendo di essere stata rapita da due persone e di trovarsi rinchiusa in un casolare abbandonato di una località a lei sconosciuta, ma probabilmente vicino Zapponeta.

Da quel momento partono le indagini della polizia. Le celle telefoniche, però, agganciano la città di San Severo, dove si spostano immediatamente le ricerche, che proseguono nei giorni successivi anche in un paese del Subappennino dauno dove abita una sua amica. Il 7 febbraio il ragazzo viene raggiunto dalla telefonata del fratello della ‘scomparsa’, che gli confida che la sorella sta bene e si trova in Grecia, ma in realtà la finta sequestrata, sempre grazie alle celle telefoniche, si trovava a Francavilla, località in provincia di Chieti, dalla quale la donna aveva chiamato i familiari in Bulgaria. Ma non finisce qua, perchè la ragazza chiama di nuovo il fidanzato, dicendogli di essere stata rilasciata e di trovarsi a Pescara. Intercettata dai poliziotti di Chieti, la stessa conferma la versione propinata al ragazzo, affermando altresì di essere stata rapita, picchiata e maltrattata da un italiano e da una sua connazionale, fornendo in maniera certosina persino la descrizione dei presunti rapitori. Agli agenti ha detto anche che avrebbe saputo riconoscere i suoi aguzzini e che voleva tornare dal compagno perché le mancava molto.

Nel commissariato di Manfredonia, alla presenza di un interprete, nonostante le palesi incongruenze e contraddizioni fornite, la vittima non ha mollato la presa e ha proseguito nella sua narrazione. Indagata in stato di libertà, la bulgara ha ritrattato la versione raccontando di essersi recata a San Severo da un suo ex per dare una lezione all’attuale fidanzato, considerato troppo geloso. Prima di uscire dal commissariato, ai poliziotti ha pregato di non dire nulla al ragazzo, che era fuori ad attenderla. Simulazione di reato e procurato allarme le accuse mosse alla 29enne.

 

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