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Manifesto delle associazioni datoriali ‘Pensiamo Basilicata’ sul riassetto delle Camere di Commercio

Un nuovo modello di gestione associata delle funzioni e dei servizi camerali, alla luce dei relativi documenti approvati a livello nazionale in ottica di spending review, è stato oggetto di un incontro tra le organizzazioni datoriali del manifesto Pensiamo Basilicata e la Presidenza di Unioncamere Basilicata. Nel corso della riunione, venerdì 26 aprile a Potenza, si è avviata una proficua riflessione su una possibile cornice di riassetto che, pur nella necessità di razionalizzazione del sistema, mantenga e possibilmente implementi l’attuale livello di erogazione dei servizi alle imprese da parte delle Camere di commercio.

È stata dunque condivisa la necessità di un tavolo permanente di confronto di carattere regionale che costituisca un’interfaccia continua tra la rappresentanza delle imprese (coinvolgendo anche Confindustria e Coldiretti) e Unioncamere Basilicata, soprattutto in un periodo in cui occorrono azioni e obiettivi comuni per affrontare la sfavorevole congiuntura economica e per scongiurare un ridimensionamento del sistema camerale regionale. In quest’ottica va recuperato il lavoro prodotto dalla Cciaa di Matera che, insieme agli altri contributi, sarà presto oggetto di confronto.

Il manifesto Pensiamo Basilicata da tempo lamenta il peso soffocante dei mancati pagamenti della Pubblica Amministrazione alle imprese. Nel corso dell’incontro, Unioncamere ha da parte sua comunicato alle associazione imprenditoriali il blocco delle attività cofinanziate dalla Regione Basilicata a causa dei debiti maturati dalla Regione e anticipati da Unioncamere stessa. Il blocco comporterà la preclusione di partecipazione a fiere e manifestazioni promozionali da parte delle Pmi e un arresto delle attività di monitoraggio del sistema economico lucano. Pensiamo Basilicata rivolge un pressante appello alle istituzioni regionali affinché, insieme allo sblocco dei pagamenti, vengano onorati gli impegni assunti con il sistema camerale, per non compromettere definitivamente l’utilizzo di strumenti indispensabili per rilancio dell’economia e per il sostegno alle imprese.

 

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