BasilicataCultura

Mario Polese solidale con la senatrice Liliana Segre

“E’ normale un Paese dove una donna di 93 anni deve essere scortata dalle forze dell’ordine? E’ normale un Paese in cui una senatrice della Repubblica sopravvissuta agli orrori nazisti di Auschwitz venga sommersa da minacce di morte da parte di ‘imbecilli’ fascisti e razzisti? No, non è normale affatto”. Così il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese, è intervenuto sulla grave vicenda che negli ultimi giorni ha coinvolto la senatrice a vita, Liliana Segre.
“Esiste un Italia migliore che oggi deve reagire a questa pagina di oscurantismo che purtroppo ha colpito il nostro Paese. E’ arrivato il momento di non far più finta di nulla. E’ necessario che le parti sane della nostra società, che sono convinto siano ancora maggioranza nel paese, facciamo muro contro questa deriva fascio-razzista esagitata dagli slogan sovranisti di chi evidentemente per tornaconto elettorale non si fa più scrupolo di nulla”, ha proseguito Polese, che ha anche annunciato la presentazione di una mozione in Consiglio nella prossima seduta di martedì 12 Novembre.
“Partendo dalla crescente spirale dei fenomeni di odio, intolleranza, razzismo, antisemitismo e neofascismo e riconoscendo alla senatrice Segre un ruolo fondamentale in virtù della sua testimonianza diretta degli orrori del nazifascismo, si chiede al Presidente della Regione Vito Bardi di invitare la senatrice in Basilicata per un incontro con l’intera assise consiliare ed in particolare poi l’istituzione di una Commissione speciale d’inchiesta regionale, sul modello di quella approvata dal Senato della Repubblica, per il contrasto ai fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio ed alla violenza”, afferma il vicepresidente dell’assise regionale.

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