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Mario Tozzi a Bari per l’incontro “Geodiversità e paesaggi geologici della Puglia”

“I paesaggi della Puglia sono bellissimi e unici, amati da chiunque venga a visitarci e apprezzati in tutto il mondo. Un obiettivo prioritario della nostra amministrazione è la tutela dell’ambiente in tutti i suoi aspetti, tra questi c’è la promozione della  conoscenza della geodiversità, che genera consapevolezza e voglia di approfondimento.

Il percorso avviato dalla Regione Puglia di conoscenza, tutela e valorizzazione del patrimonio geologico dovrà continuare nell’interesse del territorio, coinvolgendo sempre più le giovani generazioni, anche al fine di rafforzare la nostra offerta di turismo scientifico, culturale e ambientale. Ringrazio gli amici della Sigea per il loro contributo alla conoscenza del patrimonio geologico della Puglia e li invito a continuare a lavorare, anche sulla spinta della legge regionale sul patrimonio geologico e speleologico (n. 33/2009), con le proprie esperienze e i propri entusiasmi affinché il nostro territorio possa assumere in ambito nazionale e internazionale un ruolo strategico, costituendo una concreta opportunità per produrre uno sviluppo di qualità, ad alto valore aggiunto”.

Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commentando l’incontro  “Geodiversità e paesaggi geologici della Puglia”, promosso dalla Regione e dalla Società Italiana di Geologia Ambientale che ha visto protagonista il ricercatore e divulgatore scientifico Mario Tozzi, che condurrà dal prossimo 15 febbraio la trasmissione di Rai Tre “Sapiens – un solo pianeta” nella quale il patrimonio geologico della Puglia sarà uno dei set naturali.

Con Tozzi c’erano tra gli altri  Luca Scandale (Agenzia PugliaPromozione),  Rocco De Franchi (consigliere del presidente Emiliano) Francesco Tarantini (Presidente Parco Nazionale Alta Murgia), Salvatore Valletta (Presidente Ordine dei Geologi della Puglia), Antonello Fiore (Presidente nazionale Sigea).

 La Puglia – è stato ricordato – è stata una delle prime regioni in Italia a dotarsi di una legge sul patrimonio geologico, la L.R. 33/2009. Come previsto dalla norma è stato realizzato un primo censimento del patrimonio geologico, disponibile online al sito http://www.geositipuglia.eu/, che ha confermato il grande valore che questa terra ha in termini di geodiversità, patrimonio geologico e paesaggi geologici.

Di seguito le dichiarazioni:

Mario Tozzi (Ricercatore, divulgatore scientifico e conduttore della trasmissione Sapiens): “Tutto cambia in Italia ogni dieci leghe” scriveva Stendhal all’inizio del XIX secolo, e aveva ragione. Non esiste nel mondo conosciuto un paese (di dimensioni contenute) in cui la diversità geomorfologica si sia fatta diversità culturale, sociale e umana come in Italia. Dal paesaggio alla cultura, dal cibo al vino, dalla storia all’arte, l’Italia ha davvero più sfaccettature splendenti di un diamante. Per questo forse è ancora impermeabile alla grande globalizzazione. Ma sotto questa diversità c’è la grande varietà geomorfologica e naturale, il vero tesoro di questo paese (e, per favore, non lo si chiami petrolio).

L’Italia appare come un incredibile mosaico ricomposto decine o centinaia di volte, fino al punto che è difficile riconoscerne un disegno primordiale. Che, per fortuna, qua e là, affiora, spesso in mezzo a una moltitudine di orrori. Sono centinaia di tessere di una lucida bellezza che commuovono e sorprendono. Qualcuna straordinariamente intatta. La Puglia è senz’altro una di queste tessere. Il patrimonio costruito dagli uomini in Puglia è figlio diretto della storia di un frammento di crosta terrestre strizzato tra Africa e Europa che ha resistito milioni di anni al cozzo dell’Appennino e poi all’erosione delle acque, dando luogo a un panorama armonico che non è più natura ma non è ancora paesaggio. E che per questo va conosciuto, goduto e protetto”.

 

Francesco Tarantini (Presidente Parco Nazionale Alta Murgia): “L’Alta Murgia è una terra carsica e generosa, che racconta storie di vita millenaria legate alla pastorizia e all’agricoltura e storie di dinosauri e uomini primitivi che vivevano nelle numerose grotte presenti. È per la gran parte un paesaggio geologico fatto di nuda pietra affiorante, di roccia calcarea scolpita nei millenni dall’acqua. Su tutto il territorio del Parco sono diffuse forme carsiche ipogee ed epigee e chi lo visita può ammirare una successione suggestiva di creste rocciose, doline, inghiottitoi, grotte carsiche, scarpate ripide e lame. Per l’Ente Parco è fondamentale conservare e valorizzare il patrimonio geologico del territorio, rendendolo fruibile. Con questo obiettivo abbiamo avviato di recente la procedura di candidatura a Geoparco Unesco, che servirà al tempo stesso per lanciare il geoturismo nell’ottica di uno sviluppo sostenibile”.

 

Salvatore Valletta (Presidente Ordine Geologi della Puglia): “Con la legge regionale n. 33/2009 la Regione Puglia è stata tra le prime regioni italiane a legiferare in modo innovativo in tema di tutela e valorizzazione del patrimonio geologico e speleologico – afferma Salvatore Valletta, presidente dell’Ordine dei Geologi della Puglia – e con la successiva prima ricognizione dei geositi ed emergenze geologiche è stato riconosciuto l’interesse pubblico di circa 450 siti di importanza geologica nelle aree protette pugliesi. Queste conoscenze, da estendersi a tutto il territorio regionale, ora dovranno costituire il Catasto dei geositi della Puglia integrato nel sistema informativo regionale a supporto degli enti locali nell’aggiornamento dei piani urbanistici locali.
I geologi pugliesi sono a disposizione per contribuire alla salvaguardia del patrimonio geologico regionale arricchendo il quadro delle conoscenze territoriali, punto di partenza per lo sviluppo delle politiche ambientali di tutela e valorizzazione del patrimonio naturalistico pugliese”.

 

Antonello Fiore (Presidente nazionale Sigea): “La conoscenza e la tutela del patrimonio geologico, vero e proprio testimone del tempo trascorso, rappresenta uno degli elementi imprescindibili per la salvaguardia della natura. Un bene di rilevanza geologica per essere correttamente valorizzato, e quindi avere ricadute anche per la promozione turistica del territorio e nelle scelte di pianificazione territoriale, deve essere riconosciuto come tale soprattutto dai non addetti ai lavori. Uno dei limiti maggiori alla diffusione della cultura geologica, al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori, risiede nella difficoltà a trovare informazioni che si prestino a un vasto pubblico.
La conoscenza sviluppa consapevolezza e questa sviluppa in ognuno di noi un senso di rispetto; rispetto per la natura e per la vita che essa ospita sono le chiavi di lettura per un mondo migliore.

Oggi in molti sono portati a comunicare con le immagini, mezzo che permette di rappresentare e definire la nostra sensibilità, la nostra identità più profonda, la storia della formazione della nostra coscienza. La foto paesaggistica, tratta durante un viaggio di svago o per lavoro, rievoca in noi stessi ricordi di ciò che abbiamo vissuto, richiamando alla mente tutte le emozioni che abbiamo provato in quei luoghi, in quella precisa ora del giorno e in quella stagione dell’anno. Di quei paesaggi, siano essi scorci di biodiversità o geodiversità, la foto può trasferire in pieno il senso di una bellezza da conoscere, tanto da coinvolgere la percezione comune verso la consapevolezza della tutela. Voglio ricordare che William Henry Jackson fu incaricato nel 1870 dall’U.S. Geological and Geographical Survey of the Territories di fotografare il west dell’America. Il Congresso americano nel 1872, dopo aver ricevuto le sue opere, istituì il primo parco nazionale americano, Yellowstone. La Sigea, in collaborazione con l’Ordine dei Geologi del Puglia, da 10 anni organizza il concorso fotografico “Passeggiando tra i paese saggi geologici” per far scoprire e conoscere sempre più il patrimonio ambientale di questa regione.

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