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‘Museo chiama artista’. ‘Un ritorno ‘di Gianluca e Massimiliano De Serio

Dal 12 aprile al 12 maggio 2014 il MUSMA. Museo della Scultura Contemporanea. Matera ospita il progetto “transmuseale” Museo Chiama Artista con la proiezione del cortometraggio Un ritorno di Gianluca e Massimiliano De Serio. L’iniziativa è stata promossa dal Servizio architettura e arte contemporanee della PaBAAC – Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee – dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani- con l’intento di diffondere la conoscenza del patrimonio dell’arte contemporanea affidando ad artisti italiani la realizzazione di nuove opere da presentare poi, nell’arco dell’anno, all’interno di tredici musei della rete AMACI. Lo scopo è quello di costruire una sorta di itinerario dell’arte contemporanea, dato il ruolo indispensabile delle diverse espressioni artistiche nel saper comprendere ed esprimere i valori del mondo di oggi, grazie anche alla ricerca e alle sperimentazioni delle nuove generazioni di artisti.

Partita il 6 novembre 2013 dal Castello di Rivoli, l’opera dei fratelli De Serio ha già attraversato alcuni tra i più importanti musei di arte contemporanea italiani, ultimo in ordine di tempo il Museo del Novecento di Milano in occasione del MiArt. Museo Chiama Artista, curato per questa prima edizione da Ludovico Pratesi, direttore artistico del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro, e da Angela Tecce, direttrice di Castel Sant’Elmo di Napoli, vede protagonista nel 2014 quella che nel panorama delle ricerche e delle produzioni artistiche è forse la più contemporanea: il cinema. I gemelli Gianluca e Massimiliano De Serio (Torino 1978), registi e artisti visivi, da anni impegnati in una ricerca sulla fotografia e sui risultati che le sue diverse combinazioni possono offrire, sono stati scelti dai Direttori dei Musei della rete AMACI per realizzare una nuova opera. Il risultato è stato l’intenso cortometraggio Un ritorno, nato in un momento di crisi creativa dei due cineasti torinesi che li ha portati a ricorrere all’aiuto del Dott. Giuseppe Regaldo, esperto in ipnosi e in particolare nella tecnica R.A.P (Ratifica Appena Possibile). In un set allestito come una sorta di teatro anatomico di fine Ottocento i due gemelli, posti uno di fronte all’altro vengono portati dal Dottor Regaldo in uno stato di trance attraverso un “sovraccarico sensoriale” e arrivano in tal modo a passare in rassegna i ricordi, da quelli più recenti a quelli dell’infanzia, fino ad arrivare a descrivere la sensazione del feto nel ventre materno: un “ritorno” prenatale. La scena è asciutta, composta com’è da macchina da presa, spazio e corpo, ma nello stesso tempo di forte impatto: i ricordi riaffiorano in parole sussurrate che penetrano nella mente dello spettatore guidandolo verso il silenzio e la riflessione.

I due fratelli, autori di film brevi, documentari, installazioni, e del lungometraggio Sette opere di misericordia, sono da sempre impegnati, nelle loro opere, a “guardare” intensamente l’altro per far emergere identità nascoste. In scenari nudi ed essenziali, spesso paesaggi urbani consumati dalle difficoltà dell’esistenza, danno voce a personaggi “invisibili”, che hanno subito traumi e vivono situazioni drammatiche. In Un ritorno arrivano invece a scavare nel proprio inconscio, guardando al passato per analizzare e capire la crisi del presente. Il cortometraggio diventa così una perfetta metafora della condizione dell’uomo contemporaneo sempre alla ricerca di una definizione per il proprio io.

Il progetto Museo Chiama Artista intende restituire all’arte una delle sue funzioni principali e più antiche, quella catartica: attraverso l’osservazione dell’opera d’arte, in questo caso un cortometraggio, lo spettatore è portato a porsi domande su di sé e sulla propria esistenza, a cercare di risolvere conflitti che forse neanche sapeva di avere ma che una profonda osservazione e interazione con la creazione artistica aiuta a tirar fuori.

Cenni biografici

Gianluca e Massimiliano De Serio sono nati a Torino il 15 dicembre del 1978. Gianluca si è laureato in Storia e Critica del Cinema a Torino, con una tesi sul cinema di Joao Cesar Monteiro. Ha seguito numerosi workshop di regia, tra i quali uno con il regista iraniano Abbas Kiarostami. Massimiliano è invece laureato in Storia della Critica d’Arte, sempre all’Università di Torino.

Lavorano insieme dal 1999. Negli anni hanno prodotto vari film brevi e documentari che hanno partecipato ai più importanti festival di cinema nazionali e internazionali, dove sono stati insigniti di numerosi premi tra cui tre Nastri d’argento, il Premio Internazionale come miglior film a Oberhausen ed Edimburgo, due nomination al David di Donatello e l’European Academy Award. Come artisti visivi hanno partecipato a diverse mostre internazionali tra cui al Maxxi di Roma, al Manifesta, alla Whitechapel di Londra, al Modem di Instanbul, alla Fundaciòn PROA di Buenos Aires, al Neue Berliner Kunstverein Video-forum di Berlino, al Gamec di Bergamo, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino.

Il documentario Backroman, un’opera realizzata dagli artisti nel 2010 durante un periodo di soggiorno di alcune settimane a Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso, ha vinto il premio, come miglior documentario. al Torino Film Festival del 2010. Il loro primo lungometraggio, Sette opere di misericordia, del 2011, ha vinto il Premio Internazionale Don Quixote e il Secondo Premio Giuria dei Giovani al Festival del film Locarno, oltre che, tra gli altri, il Prix du jury al Festival International du Film de Marrakech, il Grand Prix all’Annecy Cinèma Italien e il Premio Navicella. Tra le antologiche a cui hanno partecipato: Festival Der Neue Heimatfilm di Freistadt, Museo de Arte Moderno di Cali, CCA di Tel Aviv, INHA di Parigi. Tra le personali: Looking for Luminita alla GAM di Torino, Backroman, all’ Ar/ge kunst di Bolzano, Love alla Galeria Vartai di Vilnius, Videozone 4 al CCA di Tel Aviv.

 

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