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Navona Srl: “Il Comune di Matera non può comprare il Teatro Duni con i soldi pubblici provenienti dai finanziamenti del Fondo di Sviluppo e di Coesione”

Teatro Duni: il Comune di Matera non può comprare il Teatro Duni con i soldi pubblici provenienti dai finanziamenti del “Fondo di Sviluppo e di Coesione”, l’acquisto non ha i “criteri di chiarezza”: è quanto ha affermato il Ministro Lezzi durante la sua ultima visita a Matera il 31 agosto.

Giovanni Carnovale nella sua qualità di figlio di Maria Andrisani, socio di maggioranza relativa della E.R.Teatro Duni s.r.l, nonchè di titolare della Navona srl socia e conduttrice del Teatro, da più di due anni denuncia l’impossibilità tecnica dell’acquisto del Teatro da parte del Comune di Matera e quindi ringrazia il ministro Lezzi per aver chiarito definitivamente la posizione ufficiale della Pubblica Amministrazione ed i termini giuridici sulla questione Teatro Duni.

Inoltre tutta Italia compreso, appunto il il Ministro Lezzi e le Autorità competenti, sanno bene, oramai che non vi è chiarezza nemmeno tra i soci della E.R.Teatro Duni srl proprietari del Teatro Duni.

I soci hanno bisogno della percentuale minima pari all’81% per deliberare in assemblea, è sufficiente leggere lo statuto della società che è un atto pubblico: pertanto senza la volontà favorevole del genitore di Giovanni Carnovale, Maria Andrisani non si può prendere nessuna decisione ufficiale.

Pertanto è sempre valida la assemblea del 1° aprile 2017 in cui tutti i soci all’unanimità, compresa Maria Andrisani, hanno bocciato categoricamente l’offerta di acquisto del Teatro al comune di Matera ritenendola incongrua ed incompleta.

Tra l’altro è di pubblico dominio la circostanza che il 19 settembre 2018 il Tribunale di Matera è chiamato a nominare un liquidatore giudiziario in quanto il tale Scalise Carmelino liquidatore revocato, agisce “su base volontaria”,come osservato anche dal Ministro Lezzi.

Bisogna oramai rispettare le decisioni della magistratura

Risultano quindi vistosamente dannose per Carnovale, per il genitore Maria Andrisani e per la Navona srl le dichiarazioni di alcuni soci minoritari, tra l’altro smentite tra loro reciprocamente in sede pubblica, che continuano strumentalmente a pubblicizzare una vendita del Teatro al Comune di Matera senza avere alcun titolo.

gli autori di queste dichiarazioni prive di fondamento sono stati subito denunciati alle autorità competenti.

In attesa dei pronunciamenti del Tribunale di Matera e della Udienza già fissata dallo stesso Tribunale per il prossimo 19 settembre 2018 per la nomina del liquidatore giudiziario, riteniamo quindi assolutamente illegittimo qualsiasi atto compiuto sia dall’Amministrazione Comunale, contrario ai suggerimenti del Ministro Lezzi, che da un liquidatore revocato, tale Carmelino Scalise, che opererebbe esclusivamente a titolo personale. Diffidiamo pubblicamente sia il Comune di Matera che il liquidatore revocato, ancora una volta, dal compiere qualsivoglia iniziativa in nome e per conto e/o con la società E.R. Teatro Duni srl, in assenza di una volontà espressa dai soci nelle percentuali richieste dalla statuto (81%). Nel frattempo Carnovale dopo l’intervento del Ministro Lezzi ha formalizzato una ulteriore richiesta di Accesso agli atti presso il Comune di Matera, da fornire alla magistratura.

 E’ da più di due anni che Carnovale denuncia al sindaco di Matera, in tutte le sedi e anche pubblicamente l’inadeguatezza dell’acquisto del Teatro da parte del Comune sostenuto in questo dai pareri di illustri giuristi di caratura nazionale già presentati a Roma un paio di anni prima ed in tempi non sospetti, allo stesso De Ruggieri, quindi oggi quando la massima autorità politica sulle scelte del mezzogiorno, il ministro Barbara Lezzi, gli dà ragione, Carnovale non può che ritenere il sindaco De Ruggieri l’unico responsabile della eventualità che Matera possa affrontare il 2019 senza il contenitore culturale più importante della città.

A questo proposito Carnovale deve ricordare che è fermo tra le carte del Comune di Matera il progetto di restauro del Teatro Duni presentato dall’architetto Luigi Acito nel 2016 dopo gli accordi dichiarati pubblicamente con il sindaco De Ruggieri per impostare insieme alla proprietà un piano di Project Financing gestionale che avrebbe sicuramente consentito una collaborazione pubblico/privato ed il rimodernamento del Teatro costruito dal nonno dello scrivente senza nessun utilizzo di soldi pubblici destinati ad altri scopi per la città.

Navona srl

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