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Nuova recensione del libro di poesie “Il Pane di vita” del poeta massafrese Michele Dicanio

Nuova recensione del libro di poesie “Il Pane di vita” (Antonio Dellisanti Editore) del poeta massafrese Michele Dicanio.  E’ apparsa lo scorso 24 marzo 209, III Domenica di Quaresima (Anno C) su “Famiglia Cristiana”, settimanale di ispirazione cattolica, fondato ad Alba nel dicembre 1931 dal beato Giacomo Alberione, il quale sosteneva che la “nuova frontiera” dell’evangelizzazione fossero proprio i mezzi di comunicazione (EditoreEdizioni San PaoloSedeMilano e Alba).Per il poeta massafrese è stata una sorpresa graditissima. Riportiamo questa bella recensione, intitolata “La raccolta di poesie di Michele Di Canio  – Esplorare i temi della vita alla luce del Vangelo”: “ La poesia come preghiera e invocazione a Dio. Ma anche come indagine sul mistero dell’uomo, classe 1941, di Massafra (Taranto), nella interessante silloge “Il Pane della Vita (Antonio Dellisanti Editore), esplora con grande forza i temi dell’umano: il senso della. Ita, il dolore, la morte. Quest’ultimo declinato attraverso il vissuto personale come nella poesia dedicata alla madre scomparsa. La lampada che l’autore brandisce (vedere copertina) è quella del Vangelo e della Scrittura, capaci di rivelare l’uomo all’uomo con tagliente chiarezza e verità. Ma ciò che rende ancora più interessante questo libretto di poesie è lo stile che predilige versi brevi e brevissimi, anche di una sola parola. Un rigore stilistico che rende ancora incalzante ed efficace il groviglio dell’umano trattato in questi veri, groviglio che solo nella fede trova il senso ultimo e definitivo” Michele Di Canio dopo il Liceo Classico ha conseguito la laurea in lettere  presso l’Università degli Studi di Bari. E’ stato docente di Lettere presso la Scuola Media “Manzoni” di Massafra fino al 2003. Inoltre è stato presidente  della sezione UCIIM (Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi) e attualmente insegna Letteratura italiana presso l’UNITRE (Università delle Tre Età) e presso l’Università Popolare  delle Gravine Ioniche. Il libro, che l’autore dedica con gratitudine ed affetto a tutti i suoi insegnanti dall’Asilo all’Università, si avvale di una lunga ed ottima prefazione del prof. Roberto Caprara (scomparso nel gennaio dello scorso anno) che è stato uno dei maggiori studiosi tra la cultura del Medioevo della Sardegna e il Rupestre pugliese, Un archeologo, come ha scritto Pierfranco Bruni, che seppe legare il sapere della terra al sapere e alla saggezza dei reperti. Caprara scrisse, tra l’altro, che “Michele Di Canio è un cattolico di fede profonda, vissuta quotidianamente. Chi non lo sapesse lo scopre da questa silloge , che porta il titolo di un canto liturgico e riporta in epigrafe il pensiero di un Cardinale di Santa Romana Chiesa. Io avrei intitolato il libro “Poesie sacre”, perché ogni poesia ‘è una preghiera, un colloquio con Dio o con Gesù, o affronta, ma sempre con serena, cristiana fiducia  i temi ultimi e primissimi dell’Umanità: la vita, il dolore, la morte”. Ottima anche la postfazione  che è, invece, di Antonia Acciani che la completa dicendo: “ La poesia è notizia di Dio, la buona samaritana che dà il nome alla grande consolazione: è Dio a cercare l’uomo, ad aver bisogno di lui. E subito dopo, con logica cristallina, la messa a disposizione – eccomi – come risposta d’amore”. Nella foto la copertina del libro.

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