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Nuove elezioni, ma le facce sono le stesse

“Alla faccia del rinnovamento sbandierato da vecchi e nuovi movimenti politici, la campagna elettorale per le politiche del 25 febbraio prossimo è alle porte, i partiti sono in fibrillazione per la costituzione delle liste di ‘nominati’ che siederanno nei banchi del Parlamento con i dinosauri della politica lucana che non intendono farsi da parte nemmeno a questa tornata elettorale applicando a loro favore il detto secondo cui “gallina vecchia fa buon brodo”, all’ordine del giorno in ogni partito. L’invito che l’Ugl Basilicata rivolge ai cittadini e lavoratori liberi è quello, di “chiudere la porta a questi signori”. Che non potrebbero camminare a testa alta nelle strade della nostra regione e che invece con una dignità e una coscienza che non gli appartiene più, lo faranno. Chiediamo insieme a questi uomini di fare un passo indietro se davvero, come dicono, hanno a cuore la nostra Basilicata”.

E’ la dura presa di posizione del segretario regionale dell’Uglm di Basilicata, Pino Giordano il quale all’inizio di questa nuova compagine elettorale sostiene che, “la questione non è anagrafica bensì, in uno scenario siffatto, una riflessione seria va fatta. Mentre il tasso di disoccupazione giovanile in Italia si attesta al 37,1%, registrato dall’Istat, in Basilicata il dato è stato abbondantemente superato dove già a fine 2011 l’Istat ha registrato un tasso di disoccupati di età compresa tra i 15 e i 24 anni pari al 41,8% in provincia di Matera e al 38,2% in provincia di Potenza. Ai lavoratori, alle famiglie, ai disoccupati, ai cittadini della Basilicata è chiesto, ora più che mai, di aprire gli occhi. Di saper riconoscere e valutare il reale impegno e lavoro svolto per il bene comune dai quei rappresentanti che chiedono nuovamente fiducia. Non poniamo la fiducia su quei politici che hanno ingannato i lucani, che non rappresentano assolutamente il nostro territorio, che sul territorio non ci sono mai, lontani dalla problematiche dei lucani ed incapaci di leggere le esigenze e le richieste del popolo. Va chiesto – prosegue il sindacalista Ugl, Giordano – chi hanno rappresentato al Parlamento se non loro stessi? Quali battaglie hanno condotto in nostro nome? Quali risultati e benefici hanno portato alla ‘causa lucana’? Quale prospettiva occupazionale hanno sostenuto per la Basilicata? Cosa hanno fatto per sostenere ed invogliare Fiat a rimanere in regione? I nostri politici non possono far pagare ai lucani le conseguenze di una crisi che non è assolutamente dipesa da loro. Eravamo e restiamo la regione più povera d’Italia, svenduta con il suo placet e con quello di molti altri parlamentari delle sue ricchezze naturali. La risposa è “nessuno”, “nessun vantaggio”. Eppure si avviano a chiedere il nostro voto ed a prometterci quello che non hanno mantenuto prima e non potranno mantenere ora. In Basilicata si è stritolati di tasse, di esodati, di disoccupati, messi con le spalle al muro vicini ad un collasso sempre più doloroso e generalizzato per le fasce di indigenza dei residenti che sono allo stremo. L’I.m.u, la mancata crescita, la disoccupazione sempre più massiccia e senza via d’uscita, i tagli orizzontali e scriteriati verso la sanità, la ricerca, la scuola, hanno creato il caos più ingovernabile dell’ultimo secolo, ma – avverte Giordano – non ha messo a tacere il malcontento della popolazione, la quale è in attesa di una scintilla per esplodere”.

 

 

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