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Odg della Cisl Taranto sulla vertenza trasporti, sanità e Ilva

Il COMITATO ESECUTIVO della Cisl, riunito in data 15 novembre 2012, ha discusso ed approfondito, tra l’altro, le questioni legate alle vertenze Trasporti, Sanità e Ilva

In riferimento ai Trasporti, il C.E. ribadisce come non sia più sopportabile la penalizzazione del territorio da parte di Trenitalia. A Taranto e provincia abitano oltre 600 mila cittadini ma la città capoluogo, logisticamente strategica per i collegamenti con la dorsale adriatica e con la Calabria, continua ad essere penalizzata in tal modo ledendo il loro diritto costituzionale alla mobilità.

Il territorio ionico non può più contare, ormai, sui treni a lunga percorrenza notturna, restando di fatto isolato dal resto del Paese.

Il C.E. rivendica il ripristino di collegamenti notturni a lunga percorrenza, già a partire dall’11 dicembre p.v.

Sulla vertenza sanità, il C.E. giudica positivo il risultato ottenuto con la delibera della Giunta Regionale Pugliese del 13 novembre u.s., come richiesto dalle OO.SS. nell’incontro tenutosi in Prefettura a Taranto il 12 novembre u.s., che assegna al territorio di Taranto in deroga al turn over 3.742.000 euro per il personale medico, infermieristico e tecnico e la possibilità di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) con la riconferma del personale a tempo determinato.

Ritiene, invece, insufficiente la risposta data alla emergenza dichiarata dal Ministro della salute Balduzzi rispetto a quanto denunciato con il Progetto Sentieri oltre che dall’esito della perizia epidemiologica prodotta dalla Procura, ove si parla di un elevato livello di patologie legate all’emergenza ambientale.

Se dunque Taranto è in piena emergenza sanitaria, è necessario far corrispondere alle denunce azioni urgenti, concrete ed efficaci per dare risposte al territorio che le attende.

Il C.E. pertanto, auspica, che le risorse finanziarie (8 milioni) stanziate dalla Regione per la sanità a Taranto, mirate all’istituzione di un centro di eccellenza sanitaria, oltre alla ricerca possa deve dare risposte concrete di cura ai cittadini, in particolare a quanti sono affetti da patologie tumorali, nonché alla realizzazione di progetti di sorveglianza sanitaria per i lavoratori e in particolare per i cittadini che abitano nei Quartieri di Taranto considerati a rischio ambientale.

Una risposta compiuta alla emergenza sanitaria può essere data con la costituzione di un tavolo istituzionale e scientifico permanente di carattere regionale che individui soluzioni valide nel tempo rispetto alle criticità denunciate.

Quanto alla vertenza Ilva e alle ricadute possibili sui versanti occupazionale, ambientale e sociale il C.E., in particolare, ha esaminato i risvolti emersi dall’incontro tenuto con il Dott. Bruno Ferrante nella giornata di ieri, che non fanno presagire nulla di positivo rispetto alla possibile soluzione dei problemi. Il riferimento è soprattutto alla mancanza di un piano industriale rispondente alla rigorosa applicazione dell’A.i.a., pur in presenza del sequestro dell’area a caldo, oltreché alla richiesta ingiustificata della Cig per circa duemila lavoratori.

Tale situazione di incertezza ha maturato la convinzione del Gruppo Dirigente della Cisl che il Presidente del Consiglio Mario Monti debba assumere direttamente la questione da lui stesso dichiarata di interesse nazionale, per le ricadute economiche ed occupazionali che potrebbero generarsi per effetto della chiusura dello stabilimento, promuovendo la convocazione di un Tavolo istituzionale, con la partecipazione dell’Ilva, al fine di fare chiarezza sugli interventi e sugli sviluppi a partire dalla nomina del Commissario per le bonifiche, previsto dalla Legge per Taranto.

Al contempo il C.E. chiede al Presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, di riconsiderare l’atteggiamento di persistente chiusura alle sollecitazioni dei sindacati, più volte reiterate, che chiedono opportunamente di conoscere quali risorse finanziarie l’Azienda pensa di rendere disponibili per il risanamento dello stabilimento siderurgico, anche per fugare sul nascere ogni illazione riferita al presunto disimpegno della proprietà da Taranto.

Chiede, inoltre, di soprassedere alla richiesta di collocazione in Cig dei circa duemila lavoratori dell’area a freddo, in attesa di un quadro di certezze che attualmente manca.

Il C.E., infine, confermando l’opinione più volte ribadita per cui è possibile coniugare la sostenibilità del ciclo produttivo siderurgico con la salvaguardia dei livelli occupazionali, auspica che le Federazioni dei metalmeccanici, Fim, Fiom, Uilm possano proseguire nella gestione di questa delicata vertenza con quel senso di profonda responsabilità ed unità necessarie per raggiungere obiettivi vitali e strategici, per l’economia del territorio, l’occupazione e la difesa dell’ambiente.

Approvato all’unanimità

 

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