BasilicataComunicatiCronaca

Operazione “Terra Promessa”. La Polizia arresta Mario Calderola

Conclusa a Matera la caccia all’uomo. Secondo mandato europeo di arresto nella storia della Basilicata. L’operazione è partita a settembre 2009 in contemporanea con l’avvio della sanatoria. Controlli incrociati per le domande presentate da stanieri e datori di lavoro per regolarizzare le posizioni, hanno evidenziato cud intestati ad una stessa persona con importanti diversi. Cud da circa 6.000 euro in fase di dichiarazione dei redditi per pensionati, diventavano Cud di circa 20.000 euro nel momento in cui si presentava la documentazione per mettere in regola un lavoratore straniero. Questo processo a Matera era diventata un’organizzazione dedita alla truffa degli stranieri capeggiata da Mario Calderola, classe 1959. Oltre a lui circa una decina di ultrasessanti, attualmente denunciati in stato di libertà per concorso continuato in agevolazione di permanenza di cittadini stranieri in Italia e produzione di atti falsi. In particolare nella fase in cui le indgini si sono strette intorno a Mario Calderola, lo stesso è fuggito via da Matera inseguito dalle forze di polizia. Insospettito e venuto a sapere del mandato di arresto nei suoi confronti, è iniziata la fuga con gli uomini della squadra mobile al suo inseguimento. Prima Roma, poi Bologna, Milano dove stacca i cellulari e le celle smettono di dare indicazioni gli uomini della polizia, poi Verona e infine Germania. Costantemente intercettato nelle conversazioni ed sms viene diffuso il mandato di cattura europeo nei suoi confronti. L’uomo viene seguito anche in Germania dalla locale polizia, ma  cerca di scappare e rientra a Verona, dove viene bloccato ed arrestato in stazione. Ora l’uomo è in carcere a Verona. Durante le perquisizioni è stato rinvenuto il materiale per la produzione di carte di identità e cud falsi. Di tutta la vicenda vanno evidenziati un paio di aspetti. Primo le posizioni che hanno fatto richiesta di regolarizzazione sono state solo 271, decisamente poche rispetto alle tante famiglie di materani che usufruiscono dei servizi di assistenza e badanti. L’operazione ha fermato un giro che oltre il danno economico verso gli stranieri, costretti a pagare tra i 3 e 5mila euro, producendo documentazione falsa non garantivano la regolarizzazione delle posizioni. Infatti 30 di loro sono stati espulsi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *