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Palazzo Ducale di Martina Franca. Mostra di Arti Visive “Puglia… mon amour”

A Martina Franca, nelle sale del Palazzo Ducale, approdo al barocco voluto nella seconda metà del Seicento dal duca Petracone V Caracciolo, è stata allestita la Mostra di Arti Visive “Puglia… mon amour” (2- 17 maggio 2017) a cura della dott.ssa  Carla Fiore, fattiva e dinamica presidente dell’Associazione NovApulia. Inaugurata lo scorso 2 maggio, è stata occasione per presentare anche la silloge lirica “La rinascita dell’onda” (Self Editrice, Andriano -LE, 2013, €10,00) dell’artista Maria Pia Putignano. Provenienti da varie città pugliesi gli artisti con opere in mostra: Angela Barratta (Martina Franca), incisiva nelle presenze simboliche magno-greche; Giovanna Maffei (Locorotondo), dal pennello tenue, talora onirico; Lorenzo Maiullari (Bari-Palese), con presenze turbatrici nel paesaggio sereno; Sergio Malfatti (Taranto), artista/fotografo dalla particolare tecnica a effetto rilievo; Rosa Marigliano (Bari), presenza attiva a Bari col suo impressionismo onirico e gli acquerelli), Maria Pia Putignano (Lama-TA), dalla particolare tecnica pirografica; Antonio Di Viccaro, l’italiano apprezzata presenza negli USA; Antonio Santoro (Crispiano-TA), particolare nell’assunto compositivo, con talune opere accolte in Vaticano. Tra il pubblico presenti anche il già assessore del Comune di Martina prof. Antonio Scialpi, il ben noto cantautore italiano Mimmo Cavallo e anche la gallerista Antonella Merra della AM Art Gallery di Giovinazzo (BA). La presidente Carla Fiore, dopo il cordiale saluto col grazie ai presenti, ha brevemente ma con fervore presentato il critico della serata, la scrittrice massafrese prof. Antonietta Benagiano (autrice di opere in ogni genere letterario (oltre 20 i suoi libri) che le hanno procurato tanti primi premi significativi, di onorificenze e partecipazioni culturali di alto rilievo) che ha  alla quale ha passato la parole per la presentazione della Mostra e della silloge lirica in programma. Saluto e grazie altrettanto sentiti della Benagiano che ha parlato dell’arte. Fra l’altro si è riferita al poeta e regista russo Andrej Tarkoskij, per il quale l’arte non può essere anestesia, né dare anestesia se sorge dall’interiore moto dell’artista e quel moto trasmette al fruitore; essa deve, nella raffigurazione dell’esistenza, essere disvelamento, come ritiene Heinrich Lausberg. “E non può la Puglia, nei suoi aspetti incantevoli ma anche nei drammi, non produrre nell’artista e, di rimando, nel fruitore quel moto” che la Benagiano ha detto di averlo sentito in sé nel guardare le opere degli artisti. Ma il moto proviene anche da paesaggi non belli, né gioiosi: le Langhe erano per il Poeta Giorgio Barberi Squarotti, il suo “paesaggio dell’anima”, così scrive nella Introduzione al libro “Le colline, i maestri, gli dei”: “un paesaggio  senza sogni, senza avventura, senza gioia delle cose”, dove dei ed eroi omerici sono incarnazione “delle più radicali e definitive sconfitte”. Ma il Poeta confessa che proprio lì ha scritto “un buon numero di opere”.
La Benagiano ha parlato poi di arte innovativa e di esasperazione innovativa, della rinuncia dell’arte contemporanea al disvelamento nell’affermazione esasperata dell’atto personalizzato. Ha accennato, inoltre, all’esperimento realizzato nel 2011 a Singapore e poi ripetuto in città mondiali: una mostra senza opere dell’artista (Van Gogh senza Van Gogh), una proiezione a grande scala delle opere in tutto lo spazio espositivo con effetto d’immersione multisensoriale. Il critico è passato, infine, a presentare la silloge poetica “La rinascita dell’onda” di Maria Pia Putignano, autrice anche della copertina e delle illustrazioni. Nel sottotitolo (un frammento empedocleo, Sudore della terra, il mare) ha rilevato già il fil rouge, la cui sintesi è nel pensiero di Victor Hugo posto in quarta di copertina. L’organizzazione, curata dal compianto critico tarantino Giovanni Amodio, offre, dopo il quasi rito iniziatico d’immersione nelle acque joniche delle prime otto liriche, sette ondate (pensiero, sogno, forza, solitudine, amore, lamento, trionfo del mare), dove correlativo oggettivo del mare è l’autrice con le sue riflessioni, i sogni, la forza della lotta, la speranza e il trionfo del bene in seno alla famiglia, insieme ai nipotini che ama, con la capacità di continuare a sognare. Semplice l’itinerario lirico nello scambievole rapporto di sollecitazioni e sentimenti con l’alter che è il mare, nell’anelito, pur in esso presente, a un mondo di rispetto autentico, di pace e gioie serene. Nel corso della presentazione sono state lette alcune liriche da Carmine Mariella, attore e regista della compagnia teatrale “I delfini” di Taranto, nonché coniuge dell’autrice. Prolungati applausi a tutti e, al termine, il saluto col grazie della dott. Carla Fiore, presidente dell’Associazione NovApulia, e lo scambio di riflessioni nel brindisi a chiusura.

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