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Sarà Pasqua di lotta a Tinchi

E’ oramai intollerabile la situazione a Tinchi. Parole, parole, parole. Promesse e impegni formalizzati addirittura con atti ufficiali e delibere.

Un Direttore Generale che rassicura e discute con il Comitato dei cittadini che a Tinchi lottano da quattro anni. Gli va dato merito. I suoi collaboratori, al contrario, non riescono a concretizzare quanto deliberato dalla direzione. Mancanza di volontà, incapacità organizzativa, forse non sanno da che parte cominciare, incapacità a comprendere il “protocollo” approvato per l’ambulatorio per il trattamento del piede diabetico. Sta di fatto che passano i giorni, le settimane e i mesi e tutto resta solo sulla carta.

L’ambulatorio chirurgico per il trattamento del piede diabetico resta nella situazione drammatica in cui era prima della delibera. Senza attrezzature, senza decoro, senza una sala di attesa decente per i pazienti, senza mobili e arredo. I responsabili direttori non riescono a coordinarsi e per farli riunire ci vogliono le incazzature del Comitato.

Una situazione drammatica e orribile di abbandono e decadimento come quella di tutto l’ospedale, il cui orrore strutturale è stato già denunciato nelle settimane scorse. Intonaci a pezzi, buchi nei muri lasciati da chi ha fatto i carotaggi, dappertutto e su tutti i piani, senza i dovuti ripristini. Hanno tirato fuori i ferri delle armature nelle travi e nei pilastri lasciandoli da mesi all’aperto. Si sono ridotti a un ammasso di ruggine. E i responsabili non intervengono, non fanno nulla. L’ufficio tecnico dell’ASM sta a guardare e lascia tutto nel degrado.

Da mesi, ogni mese ci viene risposto che “entro fine mese avremo la relazione dell’Università di Basilicata”, ma puntualmente i mesi passano e la relazione non arriva. Anche nelle scale le pareti mostrano buchi e ampi pezzi di muro senza intonaco. Piccioni e guano dappertutto, i volatili entrano addirittura sui balconi e vi dimorano, e prolificano. Non c’è alcun rispetto del protocollo e il degrado architettonico degli ambienti e dei locali dovrebbe davvero far correre il direttore sanitario, ma tutto tace e tutto continua come prima.

E’ del tutto evidente la mancanza di organizzazione degli ambulatori, c’è un utilizzo anarchico del personale infermieristico, c’è l’assenza evidente di una figura di riferimento in direzione sanitaria, è avvertita addirittura una mancanza di sicurezza con continui furti perpetrati a danno del personale dipendente. L’Ospedale è in uno stato di totale abbandono e disinteresse, è diventato terra di nessuno. Le richieste di attrezzature e suppellettili per la dignità degli ambienti rimangono inascoltate. “La politica resta ancora a guardare, verranno a fare la campagna elettorale e ci troveranno arrabbiati più di prima” ha detto in assemblea il professor Tamburrano.

Il Comitato Difesa Ospedale di Tinchi

 

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