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Perrino esprime preoccupazione per le attività di ‘decommissioning’ all’Itrec di Rotondella

Non c’è pace per il martoriato territorio lucano e la sua gente. Non si fa in tempo a ‘somatizzare’ i drammatici dati sulla valutazione di impatto sanitario in Val D’Agri che si è costretti ad affrontare altre emergenze che appaiono altrettanto gravi e preoccupanti”. E’ quanto affermato dal portavoce regionale del M5s, Giovanni Perrino, che precisa: “ci riferiamo alla situazione dell’Itrec di Rotondella ed alle attività di ‘decommissioning’ (smantellamento) che interessano il sito in cui è localizzato il centro”.
“Era il 2015 – ricorda Perrino – quando la Sogin, l’azienda di stato incaricata per le attività di smantellamento, rinveniva sostanze inquinanti nelle acque di falda superficiali all’interno del perimetro dello stabilimento come cromo esavalente, idrocarburi, ferro e  trielina.  Il rilevamento di queste sostanze fece scattare le procedure previste per il piano di caratterizzazione tutt’oggi in atto nello stabilimento. Nell’ottobre 2015, il piano veniva approvato, prevedendo l’installazione di piezometri per il monitoraggio della contaminazione dell’area interessata. All’ultimo tavolo della trasparenza tenutosi nel giugno 2017 – sottolinea il consigliere – la Sogin, da noi interpellata, ha affermato che la contaminazione era dovuta ad una ‘sorgente storica’ collegata alle attività di un impianto che operava su quel sito all’inizio degli anni ‘80, quello di Magnox. Quest’ultima si  sarebbe occupata di produrre combustibile nucleare per alimentare la centrale nucleare di Latina e le sue attività sarebbero definitivamente cessate a seguito dell’esito referendario del 1987 che sancì il definitivo addio dell’Italia all’energia nucleare”.

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